 "Non siamo qui a scaldare le seggiole, ci tocca cambiare il Pese". Esordisce così il premier Matteo Renzi, alla terza e ultima giornata per la Leopolda, la kermesse renziana quest’anno nella versione di governo. Nell’ex stazione, che ospita l’iniziativa, c’è gran pienone di gente arrivata per ascoltare gli interventi e il discorso del premier. I ministri si alternano sul palco: Franceschini, Poletti, Boschi ma anche l’ingegnere che ha raddrizzato la Concordia All’esterno , alcune manifestazioni di protesta degli operai delle acciaierie di Terni e dei lavoratori della Meridiana.
                    
                    "Non siamo qui a scaldare le seggiole, ci tocca cambiare il Pese". Esordisce così il premier Matteo Renzi, alla terza e ultima giornata per la Leopolda, la kermesse renziana quest’anno nella versione di governo. Nell’ex stazione, che ospita l’iniziativa, c’è gran pienone di gente arrivata per ascoltare gli interventi e il discorso del premier. I ministri si alternano sul palco: Franceschini, Poletti, Boschi ma anche l’ingegnere che ha raddrizzato la Concordia All’esterno , alcune manifestazioni di protesta degli operai delle acciaierie di Terni e dei lavoratori della Meridiana. "Dimentichiamo la vocazione minoritaria". "Sabato è stata la giornata in cui il Pd si è spaccato? O è nato il Pd?". Lo ha chiesto Dario Franceschini intervenendo alla Leopolda."Siamo finalmente diventati quello che volevamo essere, un partito che discute di cose, non solo di chi sta con chi", osserva. "Abbiamo un leader di governo che ci ha portato a realizzare la vocazione maggioritaria: il Pd è anche il partito di chi era in piazza, ma non può essere il partito solo di chi era in piazza, ciò che ci dobbiamo lasciare alle spalle è la vocazione minoritaria, abbiamo bisogno della vocazione maggioritaria".
"Lavoro e uguaglianza, nostre parole. La piazza della Cgil era una bella piazza, non lo dico per piaggeria: sono state utilizzate parole lavoro, dignità, uguaglianza. Ma perché queste parole non possono appartenere a questa stazione? Perché a sinistra abbiamo sempre bisogno di fare la scissione dell’atomo senza produrre energia?". Lo ha detto Debora Serracchiani, vicesegretaria del Pd e presidente del Friuli Venezia Giulia, parlando dal palco della Leopolda. "Io credo che ci siano le condizioni per fare le riforme: ma bisogna far capire che quello che stiamo facendo è per il bene del nostro Paese. Non ci sono diversi partiti democratici", ha aggiunto Serracchiani. "Questo partito democratico nuovo vuole cambiare tutto; ma soprattutto vuole cambiare tutti, cioè vuole cambiare coloro che non hanno capito che il cambiamento è la vera sfida per il paese. Noi faremo ogni sforzo per cercare di capirci, per comprenderci".
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