Per poter incontrare e ringraziare il suo poliziotto "angelo" che l'aveva strappata nella centralissima via Cesarea dalla furia delle acque del Bisagno esondato all'improvviso ha inviato una lettera alla questura: "Mi ricordo solo che era un ragazzo giovane forse dall'accento pugliese", ha scritto ancora sotto choc alla polizia una donna che nei drammatici momenti dell'alluvione non aveva più trovato l'agente per ringraziarlo. Oggi, a due settimane da quei terribili momenti, negli uffici della questura ha potuto incontrare il suo salvatore. Un poliziotto del reparto prevenzione crimine della questura di Genova che la sera del 9 ottobre scorso mentre si trovava in servizio aveva rischiato la vita insieme ad altri colleghi per salvare i genovesi in difficoltà travolti dalla piena.
"L'avevo prelevata dall'acqua - ha raccontato l'agente - e portata nell'auto di servizio. Poi lei se ne era andata". La donna, infatti, nella sua lettera aveva scritto di "essersi spaventata", e di "non aver inteso quanto stava accendo". All'incontro ha partecipato anche il questore Vincenzo Montemagno.
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