
Confcommercio sottolinea poi come sia in atto una vera e propria 'terziarizzazione' dei consumi, vale a dire come le famiglie siano costrette sempre di più a privilegiare i servizi rispetto ai beni. Nel 2013 la spesa delle famiglie ha registrato una flessione del 2,5%, con una contrazione del 7,6% in otto anni. Sempre in otto anni il reddito disponibile reale pro capite è sceso del 13,1%, pari a un ammontare di 2.590 euro a testa.
A pesare è in particolare la contrazione dei consumi per i beni, che sono fermi da oltre un ventennio. Le spese obbligate, vale a dire quelle che le famiglie devono sostenere per forza come casa, trasporti e sanità, hanno raggiunto il livello record del 41% del totale, contro il 32,3% del 1992. Secondo i calcoli di Confcommercio nel Rapporto sui consumi infine il reddito disponibile per beni e servizi commercializzabili, una volta escluse queste spese, è sceso così a 10.900 euro, da 14.300 del 1992.
IL COMMENTO
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