politica

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“Desidero smentire ogni ipotesi di decisione già presa di procedere per lotti funzionali”. Le parole di Giovanni Castellucci, amministratore delegato di Autostrade per l’Italia, cancellano ogni dubbio, dopo le diverse interpretazioni (alcune delle quali evidentemente fantasiose) date all’esito della riunione romana sulla gronda.

L’opera non verrà finanziata con l’aumento dei pedaggi e al momento altre ipotesi non vengono escluse, ma sono tutt’altro che decise e Castellucci, nella lettera pubblicata dal Secolo XIX, critica anche l’operazione politica di chi ha voluto far passare la riunione come un via libera alla gronda: “Qualcuno dei presenti doveva evidentemente dimostrare, per suoi fini, di aver saputo gestire la riunione a suo vantaggio”. Come dire: Burlando e Paita hanno cantato vittoria dopo una sonora sconfitta, a scopo elettorale.

L’ennesimo stop alla gronda viene poi confermato da altri particolari della lettera: “L’opera è un complesso sistema trasportistico costituito da tanti vasi comunicanti. Intervenire su un solo lotto rischierebbe di avere effetti negativi trasferiti sulle aree contigue”.

E questo significa che anche la strada dei lotti funzionali e tutt’altro che decisa, anzi viene vista come molto impervia. E la eventuale proposta “Sarà portata in Conferenza dei Servizi e non sarà il frutto di una prescrizione della Conferenza dei servizi stessa. Saremo costretti a tornare alla domanda di fondo alla quale Governo e territorio dovranno dare una risposta: i benefici positivi della Gronda giustificano il costo che dovrà essere recuperato attraverso le maggiori tariffe?”. Una domanda che fino ad oggi non ha avuto risposte affermative.