
In particolare, secondo quanto accertato dai militari i parrucchieri erano di fatto "abusivi" in quanto l'autorizzazione in loro possesso, autenticata dalla Regione Sicilia, era per tutti uguale e si è rivelata poi falsa.
Ad attirare l'attenzione dei militari sono stati alcuni passaggi di questo documento scritti in dialetto siciliano.
IL COMMENTO
Che difficile guidare a Genova strozzata dalle soste in doppia fila
Che l'inse, perché la ribellione parte sempre da Genova?