Se una donna subisce maltrattamenti, è più facile che vada al pronto soccorso che non a denunciare l'aggressore. E se una donna chiede soccorso per lesioni facciali, in un caso su tre è probabile che sia vittima di violenze e abusi.Dati raccolti e presentati dall'Osservatorio della Federazione degli ordini medici tramite testimonianze di medici e psicologhe in città diverse: Milano, Roma e Napoli. Per contro, è raro che le vittime di violenza si rivolgano a polizia, consultori, servizi sociali e volontariato.
"La donna può reagire alla violenza - aggiunge Gloria Angeletti, responsabile del Centro Prevenzione e Cura del Disagio Psichico della Donna dell'ospedale Sant'Andrea di Roma - o con compostezza apparente e inibizione delle emozioni, o con parole e comportamenti di disperazione e rabbia".
Secondo Alessandra Kustermann, direttrice del Centro antiviolenza della Clinica Mangiagalli di Milano, "per modificare una cultura diffusa di predominio bisogna intervenire nell'educazione dei bambini delle scuole materne ed elementari e coinvolgere gli uomini nella stigmatizzazione di comportamenti ritenuti accettabili".
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