Non accenna a placarsi la protesta dei lavoratori Ilva. Fim, Fiom, Uilm nazionali hanno proclamato per venerdì 11 luglio lo sciopero generale del Gruppo con manifestazione a Roma davanti alla Presidenza del Consiglio al quale è stato chiesto formalmente un incontro ma già questa mattina si è svolto un corteo di mezzi pesanti (una decina, secondo fonti sindacali) che ha attraversato Genova.Il corteo è partito da Cornigliano alle 9.30 circa, dopo un'assemblea. I lavoratori hanno attraversato tutta la città e si sono attestati davanti alla Prefettura, in via Roma. Moderati disagi al traffico in zona e deviazioni, chiuse via Roma, piazza Corvetto e la galleria Nino Bixio verso Portello.
Tra i cori intonati dai manifestanti, "Il futuro dell'Italia siamo noi" e "Il salario non si tocca". Solidarietà dai lavoratori di Ansaldo Sts e Ansaldo Energia, che hanno sfilato insieme ai colleghi Ilva.
Così Manganaro, segretario generale di Fiom-Cgil Genova, a Primocanale: "Siamo orgogliosi che questa protesta sia partita da Genova. Questo non è il governo del fare, è il governo dell'aspettare, perché continua a non fare niente. Non si capisce perché ci voglia così tanto a convocare un Consiglio dei Ministri. Dopo l'incontro in prefettura? Vedremo."
La protesta dei lavoratori è stata proclamata in modo unitario da Fim, Fiom, Uilm. Sono diverse le motivazioni. Ieri a Roma si e' svolto un incontro che le segreterie nazionali di Fim, Fiom, Uilm hanno definito "insoddisfacente". Il neo commissario straordinario dell'Ilva Piero Gnudi ha incontrato al Mise i sindacati ed ha tracciato "una situazione di grave sofferenza dal Gruppo che, pur riducendo le perdite del 2013, continua a bruciare disponibilità di cassa". Oltre al nodo della quattordicesima, resta l'incertezza per il futuro che "ad oggi e' privo di definizione. La mancanza di risorse e la ricerca di un nuovo proprietario per l'Ilva, cambiano le linee di sviluppo tracciate in questi anni e necessitano di verifiche ed approfondimenti".
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