Tre persone, tra le quali un collaboratore di una testata giornalistica online, Matteo Tirelli, di 31 anni, di Piacenza, sono state arrestate dalla squadra mobile di Genova con l'accusa di avere detenuto illegalmente circa due tonnellate di materiale esplosivo per fuochi pirotecnici nascondendolo in due box di due condomini a Rapallo e a Chiavari. Secondo la polizia era alto il rischio di una esplosione. Una parte dell'esplosivo, circa 600 chili, era stata rubata lo scorso maggio in una cava a Moconesi (Genova). La squadra mobile di Genova ha fatto scattare le manette anche per Alessandro Grondona, di 38 anni di Rapallo, accusato anche del furto, e Agostino Brugo, di Taggia di 69 anni. Oltre alle miscele piriche rubate a Moconesi, gli agenti hanno sequestrato in totale circa due tonnellate di materiale esplodente nascosto all'interno di un box del residence Eucaliptus di Rapallo e in un box in un condominio a Lavagna, in via Borzone. Secondo l'accusa il materiale, del valore di circa 100 mila euro, era già innescato, assemblato e pronto all'uso per uno spettacolo pirotecnico.
Secondo gli inquirenti, il furto di Moconesi sarebbe avvenuto in più riprese, dopo la morte del custode della cava. Gli investigatori, coordinati dal pm Federico Manotti, hanno puntato subito i sospetti su Grondona, che nel 2012 era stato arrestato perché autore di un attentato a Casarza Ligure contro un ispettore di polizia. Le miscele nascoste a Rapallo erano mal conservate, ossidate, messe alla rinfusa per terra dice la polizia. In quel deposito, secondo gli inquirenti, i fuochi venivano anche confezionati. I tre, prima dell'arresto, erano già stati convocati in Questura ma non avevano ammesso alcun coinvolgimento nella vicenda.
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