La Procura di Milano ha chiesto il processo per Umberto Bossi, i suoi 2 figli Riccardo e Renzo e altre 6 persone per la vicenda della gestione dei fondi della Lega. Le accuse a vario titolo sono appropriazione indebita e truffa ai danni dello Stato per circa 40 milioni. Chiesta l’archiviazione per l’ex vicepresidente del Senato Rosi Mauro. L’avviso di conclusione delle indagini, firmato dal procuratore aggiunto di Milano, Alfredo Robledo, e dai pubblici ministeri Roberto Pellicano e Paolo Filippini in vista della richiesta di processo, riguardava 10 persone, tra cui appunto Umberto Bossi e i figli Renzo e Riccardo, che erano accusati di appropriazione indebita; fra gli indagati, anche l’ex tesoriere della Lega, Francesco Belsito e l’imprenditore Stefano Bonet in relazione allo scandalo sull’uso dei fondi del Carroccio.
Secondo l’accusa, la Lega avrebbe incassato soldi pubblici «in assenza di documenti giustificativi di spesa e in presenza di spese effettuate per finalità estranee agli interessi del partito politico»: di qui l’accusa di appropriazione indebita per il Senatur e i suoi figli per una serie di spese personali. Contestualmente alla chiusura delle indagini, la stessa Procura di Milano aveva chiesto l’archiviazione delle posizioni dell’ex ministro Roberto Calderoli della moglie del Senatur, Manuela Marrone, e anche dell’ex avvocato del Carroccio, ed ex componente del Csm, Matteo Brigandì: se venisse accolta questa istanza, i tre verrebbero esclusi dal procedimento.
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