Il pontefice torna a parlare di corruzione e lo fa da Santa Marta dove, nell'omelia, attacca una parte del clero: "Quando leggiamo sui giornali che questo è corrotto, quell'altro è corrotto, che la tangente va di qua e di là e anche tante cose di alcuni prelati, come cristiani il nostro dovere è chiedere perdono per loro e che il Signore gli dia la grazia di pentirsi".
"Il corrotto - ha aggiunto - toglie la vita, sfrutta gli innocenti con i guanti bianchi, senza sporcarsi"
IL COMMENTO
Il bicchiere mezzo pieno della scuola senza cellulari. E all'intervallo, spunta una "cirulla"
Matte non c’è più, smettiamola di chiamarle tragedie