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Corradino Mineo non è più tra i membri Pd della commissione Affari costituzionali del Senato. Lo ha deciso a larga maggioranza l'ufficio di presidenza del gruppo, che ha indicato come membro permanente, secondo quanto si apprende, il capogruppo Luigi Zanda. Secondo quanto viene spiegato da fonti del gruppo, Mineo non era un membro permanente della commissione, dal momento che aveva sostituito Marco Minniti, andato al governo. Gli altri due membri-sostituti erano Roberto Cociancich al posto di Luciano Pizzetti, anche lui entrato nel governo, e Luigi Migliavacca al posto di Vannino Chiti, che ha avuto un ruolo da presidente della commissione Politiche Ue. L'ufficio di presidenza del gruppo ha deciso di rendere permanenti tutti i membri della prima commissione ma ha confermato solo due dei tre membri-sostituti, Cociancich e Migliavacca. Mineo, senatore civatiano 'dissidente' sulle riforme, perde invece il posto. Come membro permanente in sostituzione di Minniti viene infatti indicato il capogruppo Luigi Zanda, che da domani parteciperà ai lavori della commissione.

"E' un errore: non è utile né a Renzi né al governo né al partito cercare di far passare in commissione le riforme con un muro contro muro. E' un autogol per il governo e per il partito" commenta Mineo, che ha appreso "solo in via informale da un collega". "Non ho ricevuto alcuna comunicazione ufficiale della mia sostituzione" nella commissione Affari costituzionali del Senato, racconta Corradino Mineo a chi lo interpella. "Me l'ha detto il collega Walter Tocci, che a sua volta l'aveva saputo da altri...". "Mi pare abbiano commesso un errore politico", commenta a caldo il senatore civatiano del Pd, che è tra i firmatari del ddl Chiti e tra i sostenitori della necessità di un Senato elettivo. "E' una decisione che non capisco e non approvo. Domani vedremo, per ora posso dire che non capisco la ratio di questa scelta. Non sono io il problema, il problema è uscire dall'impasse" che si è creata sul ddl del governo.