
"Uno deve essere un esempio per i più piccoli - ha detto in un'intervista a "Perros de la Calle" su Radio Metro - E non sarebbe stato bello colpirlo, non sarebbe stata una bella immagine per i miei figli e tutto quello che faccio, lo faccio per essere un buon esempio per loro".
Maxi, che dice di essere stato sopraffatto dalla rabbia in quelle telefonate roventi con la ex moglie, aggiunge: "Sono un ragazzo fatto all'antica. I codici sono codici. E quando si infrangono, si rompe il rispetto, si rompe tutto. Io cerco di proteggere i miei figli e quando uno utilizza certe cose per far male ad altre persone - il riferimento alle foto dei bimbi con la maglia di Icardi - e di mezzo ci sono dei minori, non è bello. Lei è la madre, io il padre e ci sono situazioni in cui fare attenzione. Guardando la cosa con distanza, ne esco vincitore, per cui sono tranquillo e felice".
E alla fine chiede scusa ai sampdoriani e a MIhajlovic per il rigore sbagliato: ""Non toccava a me battere il rigore, ho chiesto di farlo e ho sbagliato, è andato tutto male. Ho litigato pure con l'allenatore".
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