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Il Pd di Matteo Renzi vince le elezioni europee, davanti a M5s che ottiene un risultato lusinghiero ma comunque nettamente inferiore alle aspettative che lo stesso Grillo aveva prospettato; Forza Italia non raggiunge la soglia del 20%. Questa la prima fotografia delle elezioni europee in Italia sulla base degli exit poll diffusi ad urne appena chiuse. L'altro dato è che nonostante l'avanzata dei movimenti euroscettici (M5s, Fdi e Lega), la maggior parte degli elettori hanno sostenuto partiti a favore dell'Ue. seppur con impostazioni di politica economica contrapposti.

Secondo la quarta proiezione Ipr per la Rai, il Partito Democratico-Pse è al 41,8%, Il Movimento 5 Stelle al 21,6%, Forza Italia al 16,3%, La Lega Nord al 6%, L'Altra Europa con Tsipras al 4,1%, Ncd-Udc al 4,1%, Fratelli d'Italia-An al 3,4%, Green Italia-Verdi europei allo 0,9%, Scelta Europea allo 0,7%, Italia dei Valori allo 0,6%, Svp allo 0,4% e Io Cambio-Maie allo 0,1%.
 
Ma una frazione di punto può separare il paradiso dall'inferno: chi supererà il 4% manderà a Strasburgo 3-4 deputati, mentre chi non la raggiungerà rimarrà a bocca asciutta. I risultati hanno innanzitutto un valore in sede europea ma anche un significato sulla politica nazionale. Sul primo versante il Pd, se queste percentuali verranno confermate, sarà la prima delegazione all'interno del Pse, potendo così imporre la propria linea che mira a spingere su politiche di sviluppo, per altro ampiamente condivise tra i socialisti. Viceversa Fi si vedrà assai ridimensionata dentro il Ppe. Grillo poi, che potrebbe mandare in Europa una ventina di deputati, dovrà finalmente dire quello che non ha finora detto: in quale gruppo si collocherà e per quale candidato alla presidenza della Commissione voterà.

Anche se sembra scontato il no ad accordi con Le Pen. Per quanto riguarda i riflessi sulla politica interna, l'aspettativa creata da Grillo di una vittoria di M5s che sarebbe stato il trampolino per un cambio tanto al Quirinale che ha palazzo Chigi, è andata delusa. Avendo posto l'asticella molto in alto Grillo perde. Il risultato consegna invece una vittoria del Pd del premier Renzi; gli elettori avrebbero privilegiato la stabilità: "se confermato - ha detto Deborah Serracchiani - è un risultato straordinario".

SPAGNA, EXPLOIT INDIGNADOS - Debacle in Spagna del Partito Popolare al governo e del principale partito dell'opposizione, il Psoe. Il Pp ha vinto le elezioni con il 26% dei voti e 16 seggi, tre punti avanti sul Psoe, che registra il 23% e 14 seggi, ma entrambi perdono rispettivamente 8 e 9 seggi rispetto al 2009. Spettacolare exploit degli 'indignados' con il partito Podemos, che al suo esordio nell'Europarlamento conquista 5 seggi.  In Catalogna, soprasso storico degli indipendentisti di Esquerra Republicana de Catalunya sui soci al governo di Convergencia i Union.

FARAGE, RISULTATO UKIP IN GB E' UN TERREMOTO - Il risultato dell'Ukip "sarà un terremoto, mai prima nella politica britannica un partito come il nostro è stato in testa": così il leader dell'euroscettico Ukip Nigel Farage, commentando i primi risultati delle europee. Farage afferma di "volere" non solo "che la Gran Bretagna lasci l'Ue, ma anche che la stessa Ue lasci l'Ue". 

TERREMOTO IN FRANCIA  - Il Front National di Marine Le Pen è in testa con il 25%, l'UMP è al 20,3%, il Partito socialista al 14,7%, secondo i primi exit poll in Francia dell'istituto di sondaggi CSA. ''Unitevi a noi!'': la leader del Front National, Marine Le Pen, nel giorno della vittoria alle elezioni europee, ha risposto cosi' alla domanda dell'ANSA su quale fosse il suo messaggio alle altre forze euroscettiche come il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo.

PRIME PROIEZIONI GERMANIA, CDU 36,1 E SPD 27,5% - Secondo le prime proiezioni in Germania divulgate dalla ZDF, alle europee, la Cdu ottiene il 36,1% (-1,8 rispetto al 2009), Spd il 27,5% (+6,7) i Verdi il 10,6% (-1,5), la Linke il 7,6% (+0,1) e AFD il 6,5 (prima volta). 

GRECIA: PROIEZIONI, SYRIZA IN TESTA CON 26,7% - Il partito di sinistra radicale greco Syriza è sempre primo con il 26,7% anche nelle prime proiezioni effettuate dal ministero degli Interni sulle schede sinora scrutinate. Al secondo posto Nea Dimokratia (centro-destra) con il 22,8%, al terzo il neo-nazista Chrysi Avgì (Alba Dorata) con il 9,3%% e al quarto posto la lista Pasok (socialista)-Elia (l'Olivo) con l'8,1%. 

CIPRO, FINALI, VITTORIA CONSERVATORI CON IL 37.78% - Il partito Disy (Adunata Democratica, centro-destra al governo) ha vinto le elezioni per il Parlamento europeo svoltesi oggi a Cipro aggiudicandosi il 37.78% delle preferenze e due seggi all'europarlamento. Lo ha comunicato la Tv statale Rik-1 quando è stato ultimato il conteggio delle schede. Al secondo posto si è piazzato il comunista Akel con il 26.87%, al terzo il Diko (Partito Democratico, destra) con il 10.86%, al quarto la lista Edek (socialdemocratico) e Verdi Ecologisti con il 7.69%. A seguire Alleanza Civica (destra) con il 6.78% e il gruppo di indipendenti denominatosi Messaggio di Speranza con il 2.83%. Due dei sei seggi del Parlamento europeo che spettano a Cipro andranno al Disy, che aderisce al Ppe, ed uno ciascuno ad Akel, Diko ed Edek. Il sesto è ancora in bilico fra Edek e Alleanza Civica.

EXIT POLL IRLANDA, IN AUMENTO SINN FEIN E VERDI - LONDRA - Secondo un exit poll pubblicato dalla televisione irlandese Rte, l'unica e parziale indicazione disponibile al momento per il voto in Irlanda, segnala che lo Sinn Fein è diretto verso la conquista di un seggio europeo eletto nella circoscrizione di Dublino e calcola per le europee un'affermazione al 17% in crescita rispetto al 10% registrato nelle ultime elezioni politiche. Gli indipendenti sarebbero in testa con il 27%, seguito da Fine Gael (centro-destra) al 22%, il partito laburista in calo al 6%. In aumento i Verdi al 6%.

PROIEZIONI AUSTRIA, BOOM DEGLI EUROSCETTICI - BERLINO - Prime proiezioni del voto per le europee in Austria:i popolari Oevp restano al primo posto con il 27,8% (-2,2%), i socialdemocratici Spoe stabili al 23,7%, mentre il grande vincitore sarebbe il partito di destra euroscettico Fpoe, terzo con il 19,9% (+7,2%). I seggi hanno chiuso alle 17 e le proiezioni sono sul 18% delle schede, secondo l'agenzia Apa. Prosegue lo spoglio in Austria dove, secondo l'istituto Sora, giunti al 54,8% delle schede, i popolari raggungono il 27,1%, l'Spoe il 23,8, la destra del Fpoe ottiene il 20,1 e i Verdi il 14,6. Secondo l'istituto gli euroscettici del Fpoe raddoppiano i loro seggi passando da due a quattro. Fra i piccoli partiti, tutti rimasti fuori dall'europarlamento stando a questi primi risultati, la migliore prestazione è comunque quella di Eu-Stop, unico partito esplicitamente antieuropeista, che ha ottenuto un 2,6%. Deludente il risultato del partito fondato da Joerg Haider (il leader populista morto nel 2008): Bzoe ha ottenuto, al momento, solo lo 0,5% dei consensi.

EXIT POLL BULGARIA, IN TESTA CONSERVATORI AL 28,6% - Nel voto europeo in Bulgaria, secondo i primi exit poll, si afferma il partito conservatore Gerb dell'ex premier Boyko Borissov, con il 28,6% e sei seggi dei 17 spettanti alla Bulgaria al Parlamento europeo. Seguono il partito socialista di Serghei Stanishev, con il 19,8% e cinque seggi; il partito della minoranza turca, Dps, con il 14,9% e tre seggi; la coalizione guidata dal neopartito Bulgaria senza censura con l'11,1 per cento e due seggi; e il Blocco riformista, alleanza di partiti di centrodestra, con il 6,4% dei voti e un seggio. Tutti i partiti in lizza in Bulgaria sono filo-europeisti. L'affluenza alle urne, secondo le prime indicazioni, e' stata bassa, intorno al 37,5% (alle politiche si attesta solitamente fra il 50% e il 60%). La probabile affermazione dei conservatori, all'opposizione, potrebbe creare problemi al governo del premier Plamen Oresharski, appoggiato dai socialisti.

EXIT POLL DANIMARCA, EUROSCETTICI PRIMI - Boom degli euroscettici in Danimarca: secondo gli exit poll l'estrema destra del Danish People Party sarebbe primo partito con il 23,1% (+3 deputati rispetto al 2009 quando presero il 15%), secondi i socialisti con il 20,5%, terzi i liberali con il 17,2%.

 PRIMI DATI FINLANDIA, EUROSCETTICI SOLO QUARTI - Prime proiezioni per la Finlandia basate su exit poll più un terzo di schede scrutinate: in testa ci sono i popolari del KK con il 22,7 % (4 seggi), seguiti dai liberali di SK con 21,0% (3 seggi), terzi i socialisti di SSP con il 13,6% (2 seggi). Solo quarti i nazionalisti 'Veri finlandesi', dati in testa nei sondaggi: si fermerebbero al 12,8% (2 seggi). Un seggio andrebbe anche alla sinistra radicale Vasemmistolitto (9,4%) e uno ai Verdi(7,9%).

SLOVENIA, IN TESTA CENTRODESTRA AL 24,6% - Nelle Europee in Slovenia, stando agli exit poll, e' in testa il Partito democratico sloveno (Sds, centrodestra) con il 24,6% e tre degli otto eurodeputati spettanti al Paese, seguito da Lista Nova Slovenija (Sls, centrodestra) al 15,2% e due seggi. Al terzo posto e' data la lista Verjamem (centrosinistra) con il 10,6% e un deputato, al quarto Desus (centrosinistra) al 9,1% e un seggio, seguito dal partito socialdemocratico (centrosinistra) con il 7,9% e un seggio. L'affluenza alle urne sarebbe stata molto bassa, appena il 17,3%, record negativo per le europee in Slovenia. Stando ai primi dati sul voto europeo, risulta che gli otto candidati eletti aderiscono ai tre gruppi maggiori: il PPE, il PSE o l'Alde. Le forze politiche che hanno eletto i propri rappresentanti a Bruxelles sono tutti partiti europeisti. La sinistra radicale, che in campagna elettorale ha usato toni critici verso l'Europa, e il Partito nazionalista sloveno, vicino alle posizioni di Marine Le Pen, non hanno eletto propri rappresentanti all'Europarlamento.

"Voglio essere il presidente della prossima Commissione perché il Ppe ha vinto", così Jean-Claude Juncker. "Non andrò in ginocchio dai socialisti perché siamo il partito numero uno - dice -. Ma anche noi dobbiamo fare compromessi. Vorrei allargare la maggioranza a Verdi e Liberali, ma non andrò mai con l'estrema destra".

"Se il partito di Juncker sarà in testa ha il diritto di cercare di formare una maggioranza. Se vuole parlare con noi è benvenuto. Attendo prenda l'iniziativa. Anch'io prenderò l'iniziativa per formare una maggioranza. Basta con questa strategia basata sul calcolo matematico, è ora iniziare col calcolo della politica", così Martin Schulz.

Il Partito popolare europeo avrebbe la maggioranza relativa nel prossimo Parlamento europeo con 211 seggi, davanti ai socialisti (S&D) con 193. Sono le prime proiezioni del Parlamento europeo, basate sugli exit poll. Terzi i liberaldemocratici dell'Alde con 74. I Verdi sarebbero la quarta forza del Parlamento europeo con 58 seggi, davanti alla Sinistra Unitaria del Gue (47) e ai conservatori dell'Ecr (39). Il gruppo euroscettico Efd, nella sua composizione originaria con Ukip e Lega, avrebbe 33 deputati. 40 i 'non iscritti', dove vengono inseriti gli eletti del Front National, mentre sarebbero 56 gli europarlamentari dei cosiddetti 'altri partiti' (le formazioni non presenti nella precedente Eurocamera, come il Movimento 5 Stelle, i liberali cechi di Ano, gli euroscettici tedeschi di Afd ed i neonazisti dello Npd)