cronaca

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l tabloid tedesco Bild, nella edizione online, ha lanciato un'accusa pesantissima contro il cardinale Tarcisio Bertone, ex segretario di Stato Vaticano. Secondo il corrispondente da Roma, Nikolaus Harbusch, il Vaticano avrebbe aperto un'indagine contro il cardinal Bertone con l'accusa di malversazione e appropriazione indebita, per aver favorito la Lux Vide, notissima casa di produzione televisiva, fondata dall'ex presidente della Rai, Ettore Bernabei e presieduta dalla figlia Matilde. Una società che ha realizzato per la Rai quasi tutte le fiction a sfondo religioso: da La Bibbia a Madre Teresa, da Padre Pio a Don Bosco, Chiara e Francesco, san Filippo Neri, santa Rita da Cascia, santa Maria Goretti. La più popolare è sicuramente la serie tv di Don Matteo, in onda dal 1999 e interpretata da Terence Hill.

Nell'articolo pubblicato sulla versione online del quotidiano, si legge che durante la conferenza stampa di presentazione del Rapporto annuale 2013 dell'AIF, l'Autorità vaticana d'informazione finanziaria che esercita il controllo sui flussi in denaro in entrata e in uscita dall'ex Ior, lo stesso giornalista della Bild ha posto una domanda chiarissima sull'affaire Bertone. Sentendosi rispondere dal presidente della AIF, Renè Brülhart, che “non avrebbe affrontato alcuna questione, né di natura personale, né di natura penale”. Tuttavia, secondo la Bild, il cardinale avrebbe sottratto alle finanze vaticane 15 milioni di euro per favorire la Lux Vide, e inoltre avrebbe agito per convertire su una Fondazione le obbligazioni detenute dal Vaticano nella stessa società di produzione televisiva.

La Santa Sede, attraverso un comunicato ufficiale del suo portavoce, padre Federico Lombardi, smentisce categoricamente le indagini. “A proposito di notizie che circolano in queste ore”, ha detto padre Lombardi, “dichiaro che non vi è in corso alcuna indagine di carattere penale da parte della magistratura vaticana a carico del cardinale Tarcisio Bertone”. E anche il cardinale ovviamente smentisce, dichiarando che tutto trasparente e regolare, perché l'operazione finanziaria fu sottoposta al vaglio e approvata dal Consiglio di Sovrintendenza, organismo che con la riforma di papa Bergoglio ha in sostanza sostituito lo Ior.