Ci sono anche casi di un "uso improprio" della scorta nelle intercettazioni telefoniche riportate nell'ordinanza di custodia cautelare nei confronti dell'ex ministro Claudio Scajola.Il giudice per le indagini preliminari di Reggio Calabria, Olga Tarzia, riferendosi ad una telefonata avvenuta il 15 gennaio del 2014 tra Scajola e la sua segretaria, annota che "lo Scajola è nuovamente al telefono con Roberta Sacco: nel corso di questa conversazione emerge con maggiore spregiudicatezza l'uso improprio del personale di scorta, tanto che Claudio Scajola si spinge a dare disposizioni che la scorta si rechi in territorio estero senza 'gli attrezzi'; al termine della telefonata, la Sacco informa il politico anche del contatto avuto precedentemente con Michele, un sovrintendente capo della polizia, in servizio presso l'Ispettorato Ps - Palazzo Viminale Sezione Operativa Interna".
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