porti e logistica

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Si registrano nuove adesioni alla battaglia per la grandi infrastrutture lanciata da Liguria Civica.

Il presidente degli albergatori genovesi Mafalda Papa, intervistata da Primocanale, apre all'iniziativa: "Genova e la Liguria sono isolate, il problema dei collegamenti con l'Italia è con l'estero deve tornare prioritario. Così perdiamo tempo e introiti".

Apertura anche da parte del presidente dei terminalisti genovesi e vertice di Costa Edutainment Beppe Costa: "Siamo favorevoli sia sotto il profilo economico che turistico", ha detto a Primocanale.


L'iniziativa sembra aver avuto come primo effetto - intanto - quello di suonare la sveglia all'interno del palazzo della Regione Liguria in piazza De Ferrari dove, la giunta ha convocato in poche ore una riunione, e subito dopo una conferenza stampa, con l'amministratore delegato di Rfi Michele Mario Elia, proprio sul tema delle grandi opere ferroviarie che interessano la Liguria:

"Abbiamo fatto una ricognizione su tutte le opere che interessano le opere e in particolare sul terzo valico - ha spiegato Elia - abbiamo concordato sul nodo ferroviario che il termine dei lavori è il 2017: sono previsti il sestuplicamento della linea tra brignole e principe e il raddoppio tra Voltri e Sampierdarena. E' necessario che si possa cercare di chiudere un accordo quadro sulle capacità infrastrutturali di cui la Regione ha bisogno".

"Sul terzo valico - ha aggiunto Elia - dobbiamo pensare, nel futuro prossimo, a un terzo lotto. Ma al momento il mancato finanziamento del terzo lotto non crea problemi di tempi".


Tornando alla campagna di Liguria Civica, le adesioni si aggiungono a quelle già annunciate dalle associazioni dei commercianti, con il presidente di Confesercenti Liguria Patrizia De Luise, e il presidente di Fepag e membro di Ascom Alessandro Cavo che hanno espresso apprezzamento all'iniziativa. Anche tra gli amministratori pubblici si contano le prime sottoscrizioni come quella del sindaco di Imperia Capacci.


LA CAMPAGNA - “No alla Liguria tagliata fuori dal Paese!”: scritto in maiuscolo, su sfondo rosso. E poi, su sfondo giallo: “Appello al ministro Lupi contro l’isolamento della Liguria”. Si presenta così, con un’inserzione pubblicitaria da un terzo di pagina sui principali quotidiani genovesi la campagna lanciata da Liguria Civica, il movimento costituito dal senatore Maurizio Rossi (indipendente del gruppo Per l’Italia), per dire “no a un’Italia a due velocità”. Una protesta, ma anche un’iniziativa che prova a muoversi sul concreto: una grande raccolta di firme da scodellare appunto sul tavolo del governo, e in particolare del ministro per le Infrastrutture Maurizio Lupi, con l’obiettivo di portare a casa tutte quelle grandi opere che per un motivo o per l’altro languono e che isolano Genova e la Liguria dal resto del mondo.


Una regione, recita un altro passaggio della campagna, “impossibile da raggiungere per turismo e lavoro”. Liguria Civica aziona tutte le possibili leve per raccogliere le adesioni alle rivendicazioni: giornali, siti internet, social network, a cominciare a fecebook e twitter. Una vera e propria chiamata alle armi dei liguri da ponente a levante, con una piattaforma di richieste ben precisa: “Riprendere i lavori per il raddoppio del collegamento Italia-Francia a Ponente; finanziare l’ultimo tratto del raddoppio a Ponente tra Italia e Francia; porre fine alle liti e ai ricorsi al Tar tra Autostrade ed enti locali e partire con i lavori della Gronda; finire il Terzo Valico e chiudere il corridoio Rotterdam-Genova, vero collegamento tra il Nord Europa e il Mediterraneo (altro che Torino-Lione!) e collegare Genova con l’alta velocità del Paese; risolvere il collegamento Genova-Roma in treno almeno a media velocità, passando da Firenze per garantire così un collegamento in meno di 3 ore e 30 minuti; garantire linee aeree con Roma a costi medi simili alla tratta Milano-Roma, non si può prendere per il collo chi ha necessità di muoversi”. Gli argomenti sono quelli classici dei quali si usa dire che non sono né di destra né di sinistra, ma urgenze irrinunciabili per il rilancio della Liguria e di Genova. Per questa ragione Liguria Civica punta su una mobilitazione sia dell’intera classe dirigente sia dei comuni cittadini, contando di raggiungere – ed è auspicabile – un numero di firme così elevato da far capire al ministro Lupi e al governo nel suo insieme che raddoppio ferroviario, Gronda, Terzo Valico e, già nell’immediato, collegamenti aerei e ferroviari più veloci e meno costosi sono una necessità improrogabile.


“In una regione – osserva non casualmente il senatore Rossi – il cui prodotto interno è a livello delle aree meridionali e non di quel Nord Ovest di cui geograficamente fa parte. Basta con le parole, servono i fatti”. Per questa e per tante altre ragioni Liguria Civica si aspetta che “i liguri sostengano se stessi”, augurandosi che in prima fila ci siano imprenditori, sindacalisti, sindaci, assessori e consiglieri comunali delle diverse municipalità, assessori e consiglieri regionali, forze politiche in modo bipartisan, commercianti, operatori turistici e del mondo della cultura e i cittadini (basti pensare ai pendolari) che quotidianamente vivono sulla propria pelle il disagio, le difficoltà e l’impoverimento provocati dall’isolamento della Liguria a causa della mancanza di adeguate vie di comunicazione.