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Banca Carige ha varato il piano industriale e sono previsti, oltre all'aumento di capitale, l'accorpamento di 80-90 filiali, 600 esuberi da realizzarsi con esodi incentivati e pensionamenti e l'assunzione di 150 giovani con contratto di apprendistato e l'estensione del part time.

LA CONFERENZA STAMPA 

"Il nuovo piano industriale dal 2014 al 2018 costituisce la base per lo sviluppo della banca su cui improntare le nostre iniziative".

Parole del presidente di Banca Carige Cesare Castelbarco nel corso della presentazione del nuovo piano dell'istituto di credito.

"L'aumento di capitale è la logica conseguenza in connessione al fatto che sia necessario avere dei requisiti patrimoniali - ha aggiunto - essendo noi banca sottoposta alla nuova vigilanza della Banca Centrale Europea. Ritengo le delibere assunte soddisfacenti".

Quindi il tema delle assicurazioni.

"Le assicurazioni sono e restano in vendita perché si ritiene che non facciano parte dell'attività core della banca" ha precisato sempre Castelbarco.


"La decisione delle vendita è stata presa tempo addietro se poi la vendita non si è perfezionata ci sono stati vari fattori, eventi tra cui l'ispezione IVASS che hanno prodotto un rallentamento - ha sottolineato - Da questo punto di vista non c'è stata nessuno cambio di strategia".

Nel corso della conferenza stampa è arrivato poi il momento dell'illustrazione del piano industriale 2014-2018 con l'amministratore delegato di Carige Piero Montani.

"Le banche negli anni a venire si troveranno una prospettiva di marginalità dei prodotti decrescente - ha analizzato Montani - Dovranno migliorare con un'offerta più articolata e un servizio completo. La crescita è diversa, bisogna lavorare sull'ottimizzazione e sulla digitalizzazione con la banca remota. Tutte cose per non perdere la clientela e la nuova chiederà un risultato di servizio molto alto".

Poi le linee guida sull'efficentamento.

"La testa deve diventare più piccola e nella produzione dobbiamo inserire più persone. Bisogna smagrire i lavori di back office e portare sul front office persone che sono in grado di dialogare con la clientela. La direzione deve rivedere il numero di uffici che sono prolificati. L'idea è quella di tagliare il 50% e ridurremo i livelli di gerarchia. Sul fronte delle filiali verrà riformata tutta la struttura. Tutte le attività decentrate legate alla gestione dei rischi e del back office le centralizzeremo".

Ma la riforma delle filiali è più articolata.

"Gli sportelli verranno sezionati, ci saranno quelli principali da cui dipenderanno quelli più piccoli - ha dichiarato l'amministratore delegato di Carige -  Oggi come oggi uno sportello ha un direttore, con questa organizzazione il direttore è quello dello sportello madre e quelli sotto vengono tolti. Queste persone si rendono così disponibili su un servizio di vendita. Altre filiali andranno misurate sulle operazioni che compiono. Si possono supportare con macchine che fanno molte servizi in più e liberare risorse per il commerciale".

"Ci saranno - ha aggiunto - così filiali prive di cassiere o con servizio di cassa solo la mattina. Questo meccanismo riguarderà circa 400 filiali e quindi circa 400 persone che verranno 'riciclate' all'interno, riciclate ovviamente in maniera nobile. Ci sarà qualche chiusura di filiale e sono quelle di prossimità oltre a quelli privi di redditività".

"Tutto l'insieme di questi provvedimenti libererà 600 persone - ha concluso sul tema Montani - Crediamo che sia un'operazione lineare e non di macelleria sociale. Questa organizzazione libera risorse che possono uscire e altre che si finalizzano per la vendita.Se nell'arco di piano si dà vigore alla banca, si può pensare all'inserimento di nuovi giovani".

















IL PIANO 



Il 2013 ha chiuso con una maxi-perdita di 1,76 miliardi di euro. Sul rosso, il più alto della sua storia, hanno pesato la svalutazione per 1,67 miliardi degli avviamenti e rettifiche su crediti per 1,09 miliardi. La banca ha dato il via libera all\'aumento per 800 milioni di euro.  E una delle scelte indicate dal piano industriale indicato ieri da Banca Carige è quello di portare tra il 2014 e il 2018 a seicento pensionamenti incentivati.  La riorganizzazione di Banca Carige voluta nel piano industriale approvato ieri prevede nel 2014 ''la fusione di Carige Italia in funzione della graduale evoluzione nell'arco di Piano verso un modello di Banca Unica, valorizzando le peculiarità dei singoli territori''.
 
Le linee guida del piano, che contempla un aumento di capitale di 800 milioni da realizzarsi a giugno e la cessione degli asset non core, riconfermano ''la storica vocazione di banca commerciale del territorio focalizzata nel Nord Italia al servizio di famiglie e piccoli-medi imprenditori'', vogliono ''ridurre il profilo di rischio della banca, perseguire il modello di distributore efficiente, abbandonando parzialmente il ruolo di produttore nei settori di attività non core e rinnovare il modello operativo'' Carige prevede una crescita del 3,4% medio annuo della raccolta diretta da clientela (dai 20,6 miliardi del 2013 ai 24,2 miliardi del 2018) e degli impieghi lordi a clientela (da 24,2 miliardi a 27,7 miliardi), con un incremento medio annuo del 2,8%. Si prevede inoltre un'evoluzione del mix della raccolta a favore della componente indiretta (+4% medio annuo), nell'ambito della quale tenderà ad aumentare il peso della componente gestita. In funzione dello sviluppo delle masse intermediate e delle iniziative di carattere commerciale, il margine di intermediazione (ricavi) è atteso in crescita da 835 milioni a 1.108 milioni (+5,8% medio annuo). La riorganizzazione determinerà un contenimento dei costi dell'1,1% all'anno (dai 603 milioni del 2013 a 570 milioni nel 2018), con un cost income in diminuzione dal 72,3% al 51,4% nel 2018. Il costo del credito scenderà dai 414 punti base del 2013 a 70 punti base del 2018. Al termine del piano il Rote (ritorno sul capitale tangibile) è previsto al 9,0% mentre il Cet1 ratio, principale indicatore di solidità patrimoniale sotto Basilea III, salirà l'11,5%.


Il gruppo Banca Carige controlla cinque banche, due società di assicurazioni e cinque società finanziarie. La banca ha circa 2.000.000 di clienti e 50.000 azionisti, oltre 650 sportelli bancari e poco meno di seimila dipendenti.