"L'orologio sta arrivando a scadenza, il primo di settembre, se non ci saranno soluzioni per Ilva, si scatenerà l'inferno in questa città". Bruno Manganaro, segretario regionale di Fiom Cgil non usa mezze parole per commentare l'esito della riunione del Collegio di vigilanza su Ilva. La conferma della possibilità di esuberi da parte dell'azienda ha acceso gli animi dei lavoratori e dei loro rappresentanti. "Qui si sta scherzando con il fuoco perché non siamo in presenza di una vertenza normale - prosegue Manganaro - anche perché il governo è garante di un accordo sull'occupazione, firmato da 6 ministri e dalla presidenza del consiglio, e quindi deve venire a dirci come intende risolvere il problema, altrimenti sarà battaglia". Il sindacato attende un incontro a Roma, che era stato già chiesto il 4 febbraio. "Il governo ha un atteggiamento 'furbesco', aspetta - prosegue Manganaro - ma ormai non c'è più tempo". A parlare, a nome dell'azienda, il capo del Personale di Ilva, Enrico Martino. "Non ci sono grandi novità - spiega - e abbiamo una piccola fermata perché il mercato è ancora fragile, ma i piani di lavoro stanno procedendo".
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