
Dall'indagine è emersa una maxi truffa che si avvaleva di finti amministratori, come persone indigenti o gravemente malate, per non destare sospetti.
Ideatore della frode un genovese di 44 anni, falsamente residente in Argentina.
Tra gli indagati, anche alcuni prestanome ai quali, per mille euro, venivano intestate le società, poi fatte fallire volutamente dopo lo svuotamento delle casse.
Ulteriori particolari oggi alla conferenza stampa.
IL COMMENTO
Che difficile guidare a Genova strozzata dalle soste in doppia fila
Che l'inse, perché la ribellione parte sempre da Genova?