
I giudici del tribunale amministrativo si sono avvalsi di accertamenti medici effettuati da esperti dell'Università di Genova. Secondo i giudici non vi sono dubbi che il militare, ora in congedo, si sia ammalato a causa delle condizioni di lavoro non adeguate. Infatti i periti hanno appurato "la diretta derivazione della malattia dalla prolungata esposizione del militare alle fibre dell'amianto".
Per cui, concludono i magistrati "può ritenersi comprovata la responsabilità dell'amministrazione militare". I giudici non quantificano il danno, ma affermano che la Marina dovrà "proporre al creditore un congruo importo per ristorare il danno arrecato".
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