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La sua road map Matteo Renzi la espone su Twitter: "Legge elettorale seria, via Senato e province, cambiare le regioni. Mi hanno votato per questo. Molti cercano di frenare. Ma io non mollo, il consenso del governo è ai minimi ed il mio ai massimi", dice Renzi che rivendica il diritto di critica al governo. E, nella prima direzione sotto la sua guida, prova a metterlo in pratica: "Sulle riforme gli ultimi dieci mesi sono un elenco di fallimenti, ora il Pd si gioca la faccia".

Un giudizio che il presidente del consiglio Letta non condivide alla luce di "uno dei tempi più travagliati della storia recente". Tra i due è iniziato quindi un vero e proprio duello a distanza mentre, in direzione,è la sinistra del Pd che sfida il leader ad uscire "dall'ambiguità" verso il governo: o dentro o così non si va avanti. Il dibattito di oggi fotografa un asse tra i governativi e la sinistra del partito con Gianni Cuperlo che attacca Renzi perchè "non basta più la formula 'il governo va avanti se fa le cose', o c'è una vera ripartenza con un Letta bis o non funziona". Nella sua relazione, la prima da segretario, Renzi torna a garantire lunga vita al governo e di "non giocare un giochino tutto interno agli intrighi di Palazzo per andare a votare e prendere il posto di Enrico"

. Ma non fa sconti sui risultati. "L'esecutivo ha tutto il diritto di andare avanti ma abbia l'intelligenza di proporci non solo correzioni a errori fatti, come sugli insegnanti, sulle slot o il balletto sull'imu, ma di indicare obiettivi". E sulle riforme parla di "abbondanza di ministri ma di scarsi risultati". Per Renzi in ogni caso: "Il governo non ci chieda un rimpastino, uno dei loro per uno dei nostri perchè l'obiettivo è cambiare il sistema. Decida Letta sul rimpasto, il rispetto è totale ma sulle singole iniziative ci faremo sentire".