cronaca

3 minuti e 14 secondi di lettura
"Non è vero, oggi ad esempio ho parlato solo di futuro con l'assessore comunale alla Cultura, Carla Sibilla: sarà un gran 2014".

Genova nuova polveriera d'Italia, come scrive Curzio Maltese su La Repubblica? Genova luogo dove i sogni muoiono e il futuro non arriva? Non secondo il presidente Fepag Genova, Alessandro Cavo e nemmeno per altri imprenditori, studenti, chef, casalinghi, pensionati e tanti altri, intervenuti via Twitter e Facebook durante la trasmissione del martedì sera condotta da Mario Paternostro.

Le opinioni sono tante e c'è chi in Genova vede "una città vecchia e triste", come scrive Katia. Mentre David commenta: "Una pubblica amministrazione che non ama le imprese, un popolo che non ama i turisti che passeggiano di domenica in una via XX di serrande chiuse, un porto con regole bizantine per l'import export, tempi di sdoganamento biblici e collegamenti insufficienti alla rete dei trasporti. Rigiro a voi la domanda: Esiste ancora un sogno per Genova?". E ancora, Marco: "Genova è "capitale dell' inno di Mameli"! abbiamo 22 musei civici che si possono visitare! Provate a fare gli stranieri a Genova parlando in inglese, ad esempio - scrive sulla pagina Facebook di Primocanale - La maggior parte dei ristoratori o commercianti ci pigliano per i fondelli! Potremmo vivere di turismo in quanto abbiamo clima buono 300 giorni all'anno! Politiche cittadine vertenti in questo senso non esistono! I sogni non è possibile realizzare! ancora discutiamo di smottamenti e crolli per le alluvioni, ma nemmeno la manutenzione primaria delle strade possiamo avere! Chiunque governi, non so se non ne abbia voglia, ma sicuramente non è competente!".

Centinaia di commenti anche pessimisti, è il caso di Alex: "Si, però in altre città c'è più dignità. Qui invece non siam capaci neppure di pulire le strade...".

Eppure, quello che colpisce di più leggendo i commenti dei liguri sui social net, è la voglia di rivedere la "Superba". Il desiderio che Genova faccia parlare di sé non solo per tragedie, alluvioni ed evasioni dal carcere, ma anche per la sua storia, il suo turismo, le imprese e la politica.

"Io mi metto a disposizione - dice Edoardo Rixi, Lega Nord - per qualsiasi iniziativa per valorizzare Genova. Amo la mia città". E ancora, Ilaria Mussini: "Non più crisi, ma profondo cambiamento". Immediata la risposta di Alessandro Cavo: "Non mi sento affatto solo: siamo una piccola grande legione a credere in Genova". Mentre Ilaria Natoli crea l'hashtag #ribelliconlatestasullespalle Uniamoci per Zena". Tra un tweet e l'altro, Antonio Cicala: "Chi aspetta non si muove. Stop alle attese, stop ai desideri. Homo faber fortunae suae". Mentre in studio prosegue la discussione con gli ospiti, tra i quali il sindaco della Spezia, Massimo Federici: "Genova non può sentirsi minacciata dalle altre città liguri". In studio anche Gian Enzo Duci, imprenditore, Gianni Vassallo, pd, la giornalista del Corriere Mercantile, Anna Maria Coluccia, e l'economista Enrico Musso.

Qualcuno scrive: "Mitico Duci quando ha detto che "Ormai il ribellismo di Genova è del tipo rivoluzione rimandata per pioggia". Ivan ribatte: "Oggi va costruito il domani. Genova  fa molte cose, se ne parla in continuazione, purtroppo si parla solo a breve termine" e Matteo dice: "Genova uccide i suoi eroi nel sonno".

Commenti letti in studio, come quelli di Barone Rosso: "Ci vorrebbe un nuovo "Balilla". Che non arrivi? Magari non serve. Forse spetta solo ai genovesi e ai liguri insieme, uniti, a cambiare le cose. Un po' come risponde Francesca su Facebook: "I sogni muoiono? Io però continuo a farne".