Continuano le indagini sulla fuga del pluriomicida Bartolomeo Gagliano: secondo gli inquirenti, la pistola utilizzata dal malvivente per "convincere" il panettiere savonese a trasportarlo a Genova è "probabilmente vera".Gli investigatori sono arrivati a questa conclusione dopo la minuziosa descrizione dell'arma di Maurizio Revelli. Il fornaio, interrogato al pm Alberto Landolfi come persona informata sui fatti, ha detto che Gagliano gli ha "mostrato la pistola per convincermi a farlo salire in auto".
L'arma descritta è una semiautomatica "simile a quella in dotazione alla polizia" che usa una Beretta 9x21 "ma decisamente più piccola": si tratta, probabilmente, di una calibro 7,65 acquistata al mercato nero durante uno dei suoi permessi premio.
Questo particolare dà una svolta alle indagini, confermando che il malvivente abbia "organizzato la fuga" e che, durante il permesso ottenuto per badare alla madre ultranovantenne, si sia procurato l'arma e abbia preparato quelle tre grandi borse che ha preso dall'androne della casa della madre dove "si è fatto portare dal panettiere prima di arrivare a Genova".
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