La spesa ospedaliera pubblica italiana, pari a 61,6 miliardi di euro, è la più bassa (7% del pil) rispetto alla media dei Paesi Ocse (7,8%) e dei Paesi del G7 (8%). E' quanto emerge dall'undicesimo rapporto dell'Associazione italiana ospedalità privata (Aiop) Ospedali & Salute, presentato a Roma.Dall'indagine emergono tutti i numeri della sanità. I posti letto sono 211 mila, di cui il 70% è costituito da ospedali pubblici e il 30% da ospedali privati accreditati. Sono invece 1.125 complessivamente le strutture ospedaliere italiane, che producono 67,9 milioni di giornate di degenza, dove lavorano 650 mila addetti e si curano 14 milioni di pazienti.
Un sistema che ha però risentito di una lunga stagione di tagli lineari e che necessita di un processo di efficientamento e riqualificazione. Secondo l'Aiop due le strade da seguire in questo percorso: "La prima è il riconoscimento di un finanziamento equo per tutti gli operatori, sia pubblici che privati", nel momento in cui questi ultimi, che rappresentano il 27,3% dell'attività complessiva, costano solo il 14,4% della spesa totale.
La seconda strada, per l'Ospedalità Privata, una categoria che rappresenta 51.800 posti letto di cui l'88% attualmente accreditati con il Servizio sanitario nazionale, "è quella della trasparenza e della semplificazione nella gestione dei sistemi sanitari regionali, a partire dall'obbligo di bilanci trasparenti e confrontabili per tutti gli ospedali pubblici".
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