economia

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Calcolando la 'densità' di imprenditori stranieri nel tessuto produttivo locale, è la Toscana con l'11,6% la regione più ospitale con gli immigrati, grazie soprattutto alla diffusa presenza delle aziende cinesi in provincia di Prato (24,5%) e nella provincia di Firenze (13,9% di stranieri).



Segue la Liguria e il Friuli entrambe sopra la soglia del 10%. Le dieci province in cui il tessuto imprenditoriale continua a essere quasi completamente italiano sono tutte nel Mezzogiorno: è Taranto quella in cui il peso degli stranieri è minore (solo il 2,7%), seguita da Oristano e da Potenza con il 3%, da Matera (3,3%) e Brindisi (3,5%). Dopo Prato e Firenze, un'altra città tradizionalmente internazionale è Trieste (13,7%), in cui è prevalente la presenza di imprenditori serbi. I dati tratti dal Registro delle Imprese in un'elaborazione di InfoCamere, la società che gestisce il patrimonio informativo delle Camere di Commercio italiane, indicano che, dal punto di vista della struttura organizzativa, lo sviluppo dell'imprenditoria tra i migranti è stato intenso nelle forme di impresa più semplice ed è ancora limitato in quelle più strutturate: l'80,6% delle imprese straniere (396.494 unità) è costituito nella forma dell'impresa individuale, la più semplice, mentre le società di capitale (48.622 unità) sono il 10%. Comincia però a diffondersi lo strumento della società cooperativa: oltre 8mila unità, cresciute nei primi nove mesi dell'anno ad un ritmo che sfiora il 5%. Riguardo alle 'vocazioni settoriali', in termini assoluti, la presenza più numerosa si registra nel commercio al dettaglio (dove le imprese a guida straniera sono 134.505) e nei lavori di costruzione specializzati (101.755 attività); molto distanziate le attività dei servizi di ristorazione (33.168) e il commercio all'ingrosso (30.394). In termini di incidenza percentuale, le aziende straniere sono presenti soprattutto nelle telecomunicazioni (dove sono il 34,3%), nella confezione di articoli di abbigliamento, dove su 100 imprese ce ne sono 25 condotte da imprenditori nati all'estero, e nei lavori di costruzione specializzati (il 19,2%). La comunità più numerosa è quella marocchina, con oltre 60mila titolari. Seguono la Cina e l'Albania, rispettivamente con 44.661 e 30.394 unità.