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La scissione nel Pdl è ormai una realtà: "Non aderiamo a Forza Italia - ha detto Angelino Alfano nel corso della riunione dei governativi del Pdl -. Sono pronti nuovi gruppi che si chiameranno "Nuovo Centrodestra".


"Mi trovo qui per una scelta che non avrei mai pensato di compiere - ha aggiunto -. Ma sento fortissimo il bisogno di ribadire che in questi 20 anni non abbiamo sbagliato speranze, ideali e persona. Siamo amici del presidente Berlusconi a cui ribadiamo amicizia e sostegno. Lo sosterremo all'interno del governo a iniziare da una giustizia più giusta e dall'abbassamento delle tasse".


Dopo aver preso atto della costituzione del nuovo gruppo al Senato, il presidente dei senatori del Pdl Renato Schifani ha rassegnato le dimissioni.


Con il Nuovo centrodestra "non dobbiamo scavare un solco che poi sarà difficile da rimuovere. Questo gruppo, anche se adesso apparirà come un sostegno alla sinistra, al Pd, dovrà poi necessariamente far parte della coalizione dei moderati, dobbiamo comportarci con loro come con Lega e Fdi. E non fargli dichiarazioni contro". Così Silvio Berlusconi al Consiglio nazionale.


"E' molto difficile essere alleati in Parlamento e sedere allo stesso tavolo in Consiglio dei ministri con chi vuole uccidere politicamente il leader di un partito", ha aggiunto.


E ancora: "Dopo la decisione di 23 nostri senatori il 2 ottobre non eravamo e non siamo più in grado di far cadere il governo. Anche perché sono venuti fuori 20 nomi di componenti del M5S che hanno garantito il sostegno al governo. Noi al massimo ci saremmo messi fuori".


Marco Melgrati capogruppo del PdL in consiglio regionale commenta: "Le divisioni nono mai giuste ma se si sceglie di reggere un governo che impone delle tasse che non sono nella linea politica del centrodestra la scelta era inevitabile." Rispetto alla consistenza del gruppo scissionista Melgrati ha detto: "Con Fini è già successo poi alla resa dei conti abbiamo visto com'è andata a finire"