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Lettera all’ambasciatore Usa, strali contro il turbocapitalismo che pervade la società e inquietudine profonda per “l’assenza della prigione”, messaggio negativo che dà il senso di impunità per i crimini commessi. Se state pensando che nel Pd qualcuno si sia accorto del dramma siriano, stia pensando alla necessità di tassare la finanza più del lavoro o abbia lanciato un attacco giudiziario all’alleato Berlusconi, beh, vi state sbagliando. Il nemico è il Monopoli.

Già, perché la nuova versione del popolarissimo gioco da tavolo abbandona le storiche casette a favore di pacchetti azionari, e abolisce la temutissima prigione. Una svolta che inquieta e indigna un drappello di parlamentari Pd, in buona parte renziani, che hanno preso carta e penna per chiedere l’autorevole intervento dell’ambasciatore Usa in Italia. A tanto portano le larghe intese: non avendo più nemici, ci si rifà con i primi che passano.

Questa volta è andata male al Monopoli, ma siamo certi che i deputati Pd potranno trovare presto altri obiettivi della loro indignazione. Ci permettiamo di segnalarne alcuni. Il Risiko, vero e proprio inno alla guerra; particolarmente inquietanti i giocatori che conquistano la Polonia con i carrarmatini neri: si suggerisce lettera all’Anpi. Gli scacchi, che tra pedoni mandati al massacro e cavalli “mangiati” sono uno spettacolo peggio del ‘15-’18. Non è un caso che arrivino dal Medioriente, da sempre terra di guerre feroci: divieto di gioco per gli under 18 con decreto urgente e interrogazione al Ministro della Difesa. Per non parlare delle nuove tecnologie: cosa dire di Angry Birds, un gioco in cui si lanciano uccelli contro maialini, con grande sofferenza per i primi come per i secondi? Doveroso il blocco dell’importazione degli iPhone in Italia.

Su tutto, resta un dubbio: non è che i renziani vogliono rottamare il Monopoli perché non riescono a rottamare Epifani e Letta?