
L'uomo, un immigrato bosniaco di 45 anni, abitante a Taggia, ha risposto alle domande del giudice che ha aggiornato il processo per direttissima al prossimo 4 ottobre. L'accusa parla di una lunga serie di soprusi e prevaricazioni a cui è stata sottoposta la donna, nel corso degli anni. Quest'ultima lo aveva conosciuto una dozzina di anni fa, durante un colloquio in carcere, nel corso della sua attività di legale.
IL COMMENTO
Il nuovo Papa mantenga lo sguardo di Francesco sui detenuti
Il lavoro al centro della battaglia elettorale, ma Genova non ha bisogno di promesse