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“La “Service Tax”? E’ una soluzione accettabile se viene confermato quello che il governo ci ha detto. Cioè che l’imposta sulla casa sarà totalmente in capo ai comuni”.

Pierluigi Vinai, segretario regionale di Anci, commenta a Primocanale il progetto di riforma fiscale degli enti locali che il governo sta predisponendo con l’introduzione della service tax: 

“E’ una cosa più complessa della semplice sostituzione dell’Imu perché ricomprende anche la Tares – premette Vinai – bisogna vedere se ricomprenderà anche l’Imu. Ma ciò che importa è che l’Imu dovrebbe tornare ad essere quella che era cioè un’imposta municipale gestita direttamente dai comuni che potrebbero decidere di azzerarla, o ridurla fino all’80%”.

Dopo l’incontro tra Anci e Governo, quando il presidente Fassino ha chiesto al Premier Enrico Letta provvedimenti urgenti, sono arrivate le parole del ministro Saccomanni che ha elaborato nove ipotesi.

”Ora si sta lavorando alla soluzione che può essere condivisa – aggiunge Vinai - con una Imu destinata totalmente alle casse comunali e non più a sanare i conti del governo. Questo consente di calibrare l’Imu sulla prima casa. Il governo dice che entro la fine di agosto deve essere tutto definito: La service tax andrebbe a riassorbire le imposte su rifiuti e servizi indivisibili, sparirebbe l’odiosissima Tares, e in questo contesto si andrebbe a ragionare. Parlando anche come cittadino è accettabile. Il Guazzabuglio che c’è stato fino ad ora è folle".

I sindaci premono affinché la decisione venga presa al più presto:

“L’incertezza resta fino a quando questo norma non sarà scritta e applicabile – prosegue Vinai - Ho sentito diversi sindaci che mi hanno chiesto chiarimenti. Ho illustrato questa situazione: la preoccupazione rimane, ma sappiamo che c’è tempo fino a fine settembre per l’approvazione del bilancio. Il governo sa bene che se al 5 settembre non arriviamo a una definizione chiara di questa vicenda i comuni saltano. E se i comuni saltano non so cosa potrebbe succedere”.