politica

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Il nodo delle Partecipate? Il perno della salvezza di un bilancio fatto di tasse, tasse, tagli, tagli, senza una visione che dia una speranza, senza una prospettiva per una citta' morta stecchita, rinchiusa in se stessa, piu' triste e cupa della cupezza dei suoi poveri abitanti. Si rinvia.


Il sistema Letta-Alfano della politica nazionale, quello del "nascondi la polvere sotto il tappeto" sta permeando una giunta comunale che non e' in affanno, ma in agonia e dove  basterebbe un soffio per farla svanire nel nulla. Rinviare per non decidere. Nella speranza che non piombi, magari in queste settimane, anche una qualche decisione nazionale che costringa  il sindaco perbene Marco Doria a dover decidere qualsiasi cosa, sostenuto (parola che fa sorridere) da uno scalcinato esercito di irregolari che io credo, visto quello che non fanno, che non si conoscano nemmeno fra di loro.


"Chi e' quello?"  . "Ma e' uno dei nostri perbacco!" . "Sei sicuro?". "Ma dei nostri quali?". "Quali? Non lo so....". In mezzo a questi brancaleoni dell'amministrazione (che la Regina della Guardia ci protegga quando arrivera' la brutta stagione!) spiccano i Disutili, quelli del Pd genovese.


Sono fieramente legato alla vecchia politica, ai vecchi politici che facevano vecchi discorsi.  Gli Old. Ma avrei voluto vedere i nuovi all'attacco, magari indignati di qualche cosa, pronti a scassare i cosiddetti agli assessori, allo stesso sindaco perbene. Niente. Per trovare uno di sinistra ancora sveglio e con i neuroni che si muovono per il verso giusto devo ricorrere al professor Silvio Ferrari che, unico in mezzo a un manipolo di dichiaratori di ovvieta' tenta di far capire che spazio c'e' per un teatro dell'Opera che sopravviva al panettone.


Oppure leggere le riflessioni di Carlo Rognoni, sull'attorcigliamento di un partito che ora, con l'oligarca condannato, pronto a colpi di coda pericolosissimi per il Paese, dovrebbe scatenarsi, avanzare, pretendere, Invece.....


A Genova l'azzeramento del Pd locale e' maturato con la fallimentare gestione delle primarie per il sindaco, dove un partito che era la forza della citta' nel bene e nel male, si e' trovato dilaniato da due Signore (pero' loro si' sanno che cosa vuol dire fare politica anche a muso duro) e sbranato dall'Opa aggressiva di gruppuscoli, comitati per la difesa della canigea di salita della Misericordia, o delle focaccette di Vesima (ma queste sono cose serie), incapace di gestire, guidare, indicare.


Dove sono i dirigenti del Pd genovese? Fatemeli vedere, voglio capire che facce hanno, e se davvero tutto il giorno lo passano a sparare cazzate che svaniscono come una granita al sole o se hanno una idea, una ideuzza, piccola piccola, su che diavolo deve accadere a Genova, alle sue povere aziende, al porto, alle strade malconce, al servizio di  trasporto che sembra quello di Tirana all'epoca di Enver Hoxha, ai negozi, ai teatri, ma soprattutto ai servizi che i cittadini pretendono pagando le tasse piu' alte d'Italia e che sono: scuola, ospedali, strade, pulizia, sicurezza,  anziani, giovani, prospettive, speranze, immagine, turismo, cultura, biblioteche, informazione.


Dove sono i dirigenti del Pd genovese?
Ecco, allora, che Claudio Burlando, esaurito fisicamente dall'essere uno dei pochi che riesce ancora a pensare, da Rondanina lancia il suo editto. Fuori i secondi! I terzi! Magari anche i quarti!


Ma da dove li tira fuori presidente? Da Genova? Dal consiglio comunale dei Rinviatori di professione, dei Minacciatori  di sconquassi senza palle al seguito?
No. Bisogna cercare il nuovo Pd fuori, dal resto della Liguria, dai paesi della costa e dell'entroterra, dove chi gestisce la cosa pubblica ci mette la faccia, gli occhi e rischia la cadrega o se gli va bene, che i suoi concittadini gli facciano un mazzo grosso come una casa.


Fuori le terze file! Quei pd genovesi che stanno nei Municipi, (gli unici assessori che funzionano nella giunta Doria!) nelle frazioni, nel sindacato, nelle aziende, negli ospedali, e non minacciano nessuno, non lanciano ultimatum perche' devono trovare tre lire per riparare la fontana o dare lo scuolabus alle famiglie.


Gli ultimatum sono appannaggio dei pd di Genova, dei compagni dirigenti, ma sono "ultimatum della Fuffa fritta" . Mi chiedevo alcuni giorni fa, come mai i dirigenti del Pd genovese non avessero necessita' di spiegare la loro posizione in televisione. Erano offesi da qualche servizio? Primocanale aveva detto cose sgradevoli? Era stato di parte (come amano sottolineare spesso)?


Ora ho capito.
Non venivano semplicemente perche' i dirigenti del Pd genovese non sapevano che cosa dire.

Mario Paternostro