Nuove frontiere si aprono per la coltura del basilico.
A Noli, nel savonese, sulla riviera del ponente ligure, si sta sperimentando la coltivazione di questa pianta in mare, all'interno di due biosfere subacquee in materiale vinicolo parzialmente trasparente ancorate sul fondale, a 100 metri dalla costa e a circa 6-8 metri di profondità. A realizzare il progetto, battezzato l'Orto di Nemo, è la Mestel Safety, una società del gruppo Ocean Reef, storico brand della subacquea. ''La biosfera - spiega Sergio Gamberini, amministratore unico della società e promotore del progetto - ha una climatizzazione stabile, grazie al costante livello della temperatura del mare, e una umidificazione altrettanto costante, grazie all'evaporazione dell'acqua marina che lambisce i semenzai nella parte bassa della biosfera. Inoltre, il ciclo clorofilliano mantiene livelli accettabili di ossigeno e Co2 e non vi sono potenzialmente pericoli di aggressione da parte di parassiti o insetti come nelle culture terrestri''. In un precedente test effettuato nel settembre 2012, nel sito dove oggi è partita ufficialmente la sperimentazione, il basilico è germogliato dopo circa tre giorni dalla semina e le piante si sono sviluppate in tempi rapidissimi.
cronaca
Tecnologia, basilico coltivato in fondo al mare
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