Seborga riscopre il pomodoro nero, risalente all'epoca fascista, e lo rilancia come prodotto della propria terra, aspirando ad ottenere il riconoscimento di presidio ''Slow Food''. A tracciare la storia dell'ortaggio è il professore Bartolomeo Durante, che ne ha trovato le impronte in un diario dell'agricoltura fascista del 1930. ''Il pomodoro nero" spiega il vicesindaco Flavio Gorni "noto per le sue qualità antiossidanti, anti invecchiamento e antitumorale grazie al suo contenuto maggiore di licopene, non è nato, infatti, come ibrido a Pisa e da lì commercializzato in tutto il mondo, ma le sue origini sono più nobili e risalgono a un paio di secoli fa''.
Secondo Gorni, ''esiste anche l'ipotesi che il pomodoro nero delle nostre valli di ponente sia stato portato e coltivato a seguito della guerra dei liguri e piemontesi, in Crimea, nel 1850, considerata la somiglianza con il pomodoro nero di Crimea''.
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Seborga riscopre il pomodoro nero
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