Cronaca

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L'aggressore, un ragazzo italiano di 25 anni con problemi psichiatrici, per cause ancora in fase di accertamento, ha colpito i due poliziotti con diversi pugni al volto mentre si trovava ristretto nel centro clinico del penitenziario di Marassi
1 minuto e 50 secondi di lettura
di Au. B.

Ancora violenza nel carcere di Marassi dove ieri due agenti della polizia penitenziaria sono state aggrediti da un detenuto.

L'aggressione nel centro clinico del penitenziario di Genova

È successo qualche minuto prima delle 16. L'aggressore, un ragazzo italiano di 25 anni con problemi psichiatrici, per cause ancora in fase di accertamento, ha colpito i due poliziotti con diversi pugni al volto mentre si trovava ristretto nel centro clinico del penitenziario di Marassi. Gli agenti sono stati subito soccorsi dal personale medico e trasportati al pronto soccorso dove hanno riportato ferite per una prognosi di dieci giorni ciascuno.

La denuncia del sindacato: "Uno stillicidio insopportabile"

"Uno stillicidio insopportabile – afferma Fabio Pagani, segretario della UIL PA Polizia Penitenziari -. Appare oramai inarrestabile la deriva della sicurezza all’interno delle carceri. A Marassi, in quest’ultimo periodo, l’incolumità fisica dei colleghi sembra non interessare a nessuno e dove nessuno si preoccupa di prevenire i rischi per la loro incolumità fisica. Agenti di Polizia penitenziaria abbandonati al cospetto di numerosi detenuti, a mani nude, senza dispositivi di sicurezza personale, senza l’ausilio di apparati tecnologici e come ieri a Genova in preda a raptus di detenuti psichiatrici. Questa è la reale condizione di lavoro nelle carceri. Bisogna mettere assolutamente mano nel sistema penitenziario – conclude Pagani - ma guardando anche a chi nelle carceri ci lavora perché tutto ciò dipende anche dal fatto che la Polizia Penitenziaria ha oggi un ruolo marginale nei processi decisionali e nella valutazione degli indirizzi relativi alla gestione delle carceri, ma soprattutto bisogna rivederne le modalità di espletamento della funzione che, nell’era digitale e tecnologica attuale, non può certo essere quella odierna".

Il 4 giugno la rivolta nel carcere di Marassi 

A inizio mese il carcere di Marassi è stato teatro di una violenta rivolta, con circa 200 detenuti che hanno devastato celle e corridoi, spinti dal desiderio di vendetta per un presunto stupro ai danni di un compagno di detenzione. I reclusi, saliti sui camminamenti, hanno urlato e sbattuto pentole contro le inferriate, mentre la Polizia penitenziaria, già stremata, ha faticato a contenere i tumulti

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