Gentile redazione,
prima di tutto mi preme ringraziarvi dell'attenzione che ponete sempre all'interno del Vostro sito, sulla vicenda del crollo della Torre, che, mio malgrado ha coinvolto la mia famiglia e altre 12 famiglie.
Sono la moglie del sottocapo Meo Giorgio, rimasto ferito lo scorso 7 maggio in quella tragedia.
Non posso fare a meno di dover commentare ciò che ho letto in merito alle ultime notizie sull'accaduto ogni volta vengo sopraffatta da un milione di emozioni, anche se fino ad oggi siamo rimasti dietro le quinte, in silenzio, senza rilasciare nessun commento è giunto il momento di esternare il mio personale punto di vista sull'accaduto.
Quello che mi ha turbato di più è ascoltare le conversazioni a bordo della Jolly nero, di quella maledetta sera, con quale freddezza i membri dell'equipaggio hanno dialogato, forse dimenticando che in quella Torre c'erano delle vite, potevano esserci i loro figli o nipoti, "EH NIENTE; BUTTATO GIU' LA TORRE DEI PILOTI, SARANNO TUTTI MORTI".
Io non sono un giudice, né tanto meno posso essere a conoscenza di un apparato cosi' complesso come può essere la plancia di comando di un porta container di quelle dimensioni, ma il mio buon senso mi dice che chi ha sbagliato stava a bordo della Jolly e deve pagare, pagare per le vite di quei meravigliosi ragazzi, lavoratori che stavano alzati tutta la notte per proteggere il porto di Genova!
Vi Prego non dimenticatevi di loro che non ci sono più, delle loro famiglie, dei feriti che piangono i loro colleghi, vi prego continuate a tenere acceso un faro sull'attenzione della gente, perché noi non potremo mai dimenticare.
La missione di chi rimane è scoprire la verità e che almeno giustizia sia fatta.
Sarei felice se il mio pensiero fosse pubblicato in maniera che la nostra vicinanza vada a tutti i coinvolti dell'accaduto.Vorrei anche ringraziare l'ammiraglio Melone, che si è dimostrata una persona di grande moralità alla quale ripongo la mia più grande ammirazione.
Con la mia totale ammirazione
Silvia Vignieri*
Moglie del sottocapo Giorgio Meo, rimasto ferito lo scorso 7 maggio nella tragedia di Molo Giano
cronaca
"La missione di chi rimane è scoprire la verità"
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