
La Suprema corte ne ha dichiarata l'illegittimità costituzionale perché "viola le leggi europee di concorrenza". Secondo i giudici la legge regionale in questione "prevedendo una proroga automatica delle concessioni per il demanio marittimo", nel caso si sia verificato un danno all'arenile per cause dovute a calamità naturali "determina una disparità di trattamento tra operatori economici in violazione dei principi della concorrenza dal momento che coloro che in precedenza non gestivano il demanio marittimo non avrebbero la possibilità, alla scadenza della concessione, di subentrare al precedente gestore a meno che quest'ultimo rinunci a chiedere la proroga".
IL COMMENTO
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