cronaca

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"Se le prove effettuate dai periti della Procura, sia in porto sia in mare aperto, verranno giudicate sufficienti, il cargo Jolly Nero che il 7 maggio ha provocato il tragico incidente in porto (9 morti) potrà essere dissequestrato la prossima settimana".


Lo ha riferito il procuratore capo Michele Di Lecce il quale ha sottolineato che, sempre la prossima settimana, "si potranno tirare le fila dei primi accertamenti e potrebbero già esserci gli elementi per un primo quadro di prospettazione accusatoria". Ieri, durante le prove, sul cargo - secondo quanto appreso - non sarebbe stato riscontrato alcun particolare problema. le prove sono state anche filmate.
 

I due ammiragli della Marina Militare nominati dalla Procura e quelli di parte hanno potuto valutare, tra l'altro, l'efficienza degli apparati motoristici ed effettuare i test di traino e frenata. Inoltre, dopo che i periti, ieri, hanno estratto i dati contenuti nella 'scatola nera' di cui è stata fatta una copia forense, ora è necessario leggerli e capirli.


Si è appreso anche che una parte delle comunicazioni tra il terminal Messina e la nave sono già state ascoltate in Procura e sono in lingua italiana. "Il materiale è tanto e bisogna riordinarlo - è stato spiegato - probabilmente c'é anche roba che non ci interessa". Si è pure appreso che il personale straniero che era a bordo della Jolly Nero ha dichiarato di non capire l'italiano e, quando è stato sentito come teste dal pm, é stato necessario l'interprete. Nell'inchiesta, coordinata dal procuratore capo Michele Di Lecce e dal sostituto procuratore Walter Cotugno, al momento, gli indagati sono sempre il comandante della nave Roberto Paoloni e il pilota che si trovava sul cargo, Antonio Anfossi. L'ipotesi di reato nei loro confronti è omicidio colposo plurimo.