''Dopo il cancro, questo film e' un regalo''. Poi la commozione, e perfino le lacrime. Protagonista, questa mattina in conferenza stampa, Michael Douglas dopo la proiezione per gli addetti ai lavori, molto applaudita, dell’atteso ‘Behind the candelabra’ di Steven Soderbergh del quale l’attore e’ protagonista, insieme a Matt Damon, nei panni del pianista omosessuale Liberace, morto di Aids nel 1987, che fra gli anni '50 e '70 fu il musicista con il piu’ alto cachet del mondo. Un film che a causa delle tematiche che affronta nessuna major hollywoodiana ha voluto produrre ed e’ stato possibile realizzare solo grazie al contributo della tv via cavo Hbo.
E’ la pellicola con la quale Douglas e’ tornato in pista dopo aver sconfitto un tumore alla gola contro il quale ha combattuto per parecchio tempo, ricca di kitsch e lustrini (‘l’ultima della mia carriera’, ha detto Soderbergh ma questa e’ una frase che da un po’ di tempo ripete dopo ogni film) nel raccontare la storia di un personaggio sempre fuori dal coro, ricco di eccessi come ogni grande artista, amante del lusso piu’ sfrenato, e del rapporto con il suo ex-compagno Scott Thorson, autore del libro da cui ‘Behind the candelabra’ e’ stato tratto.
IL COMMENTO
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