Cronaca

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Genova, città notoriamente compassata, ha tributato ieri sera un commosso omaggio al concittadino acquisito Gino Paoli, in una serata al teatro Carlo Felice culminata con la consegna al cantautore di una medaglia d'oro dell'ateneo genovese per il suo impegno pacifista e umanitario e di un messaggio del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in ricordo della comune attività politica. Non è stato tanto uno spettacolo quanto una festa in un teatro gremito tra vecchi amici, come Renzo Arbore, il giornalista Arnaldo Bagnasco, il comico e batterista Massimo Boldi, l'assessore alla cultura del comune di Roma Gianni Borgna, il critico Mario Luzzatto Fegiz, l' autore Gianfranco Reverberi. E al telefono Beppe Grillo, Ricky Gianco e l'architetto Renzo Piano. Pubblico in visibilio ai brani cantati da Paoli, da "Sassi" (quelli della Foce di Genova, ha spiegato il cantautore), a "Che cosa c'é", a ‘Reginella’ duettata con Arbore alla struggente "Ma se ghe pensu" fino alla "Gatta" ed all'immancabile "Sapore di sale". "La canzone è un attaccapanni, ci attacchi quello che vuoi", ha sentenziato Paoli per cercare di spiegare l'alchimia del successo di un brano. Tanti i ricordi degli amici sopravvissuti di una "scuola genovese" ormai quasi estinta, quella dei Lauzi, dei De André, dei Bindi, dei Tenco. Paoli descritto da Reverberi e Bagnasco come un pittore più che come un cantante, Paoli ispirato per “Il cielo in una stanza" dal soffitto viola della vecchia casa di tolleranza della Castagna a Genova, Paoli un meraviglioso settantenne (con la prostata ancora in ordine) da tenere in una bacheca, parola di Beppe Grillo, Paoli ritenuto da Edoardo Sanguineti l'unico vero artista della canzone italiana del secondo novecento. "Genova stavolta mi ha lasciato senza parole - ha concluso Gino Paoli, emozionato - credo di essere una persona difficile da amare. Se amo una persona posso criticarla ma le mando mai a dire. E' abbastanza scomodo il mio posto in questa Italia strana dove se si fa una critica si diventa subito un antiqualcosa. L'affetto, come questo che mi avete dimostrato stasera, mi stupisce sempre, mi emoziona sempre". Una grande torta, naturalmente a forma di gatta, preparata dal pasticciere Poldo ed offerta nel foyer del teatro ha concluso la serata.