cronaca

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"Siamo noi a fare il porto, non sono le istituzioni a fare il porto. Le istituzioni dicono che sono dalla nostra parte. I sindacati volevano che ieri si riprendesse il lavoro in mezzo alle vittime, ma non abbiamo voluto. Abbiamo chiesti di prorogare il fermo fino alle 13 di oggi": parole di fuoco quelle dei lavoratori del porto, sul palco di Piazza Matteotti dopo l'intervento delle istituzioni e dopo le contestazioni che hanno portato all'interruzione dell'intervento di Monsignor Molinari. Non sono mancati attimi di concitazione, con i lavoratori che chiedevano di poter leggere una lettera dedicata alle vittime e alle loro famiglie. "Il porto di Genova non diventi il porto dei misteri. Come si può far transitare le nave mentre si cercano ancora le vittime?", hanno chiesto i lavoratori, che hanno ricordato l'emergenza delle morti sul lavoro.

"C'è esasperazione nel mondo del lavoro portuale, che è un mondo in cui gli incidenti sono più rilevanti che in altri settori. E' un tema su cui l'attenzione deve essere costante. Oggi eravamo riuniti per ricordare un momento doloroso nella nostra storia", ha commentato il sindaco di Genova, Marco Doria.

Dalla parte della protesta l'ex sindaco Marta Vincenzi: "I lavoratori dovevano parlare prima, subito dopo il sindaco. Mi dispiace questa cosa, ma naturalmente mi dispiace soprattutto la tragedia accaduta, sulla quale bisognerà ragionare". "Bisognerà evitare lo sciacallaggio, come invece ho visto con l'alluvione, l'attacco dei tutti contro tutti in una città che deve fare i conti con le proprie fragilità".