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Claudio Burlando, ospite di Primocanale nella rubrica ‘La parola al presidente’, ha spiegato come sono andate le trattative per l’elezione del presidente della Repubblica. “Durante l’incontro con i governatori a Napolitano abbiamo detto che si era creata una situazione da cui era difficile uscire, di fronte ai mercati sembravamo un Paese senza governo che non sapeva eleggere il suo capo dello Stato.  Siamo andati da lui sabato – sottolinea Burlando – e per la riapertura dei mercati prevista lunedì la situazione avrebbe potuto avere dei riflessi negativi. Seppur con fatica il presidente ha raccolto l’invito e per questo gli dobbiamo molto".

Sulla scelta di Enrico Letta il presidente della Regione Liguria non ha dubbi. “Ci sono molte definizioni per questo governo, lo interpreto come un governo di necessità. La situazione economica è tale per cui serve un governo che prenda decisioni rapidissime. Il discorso che ha fatto è stato molto apprezzato, sulla durata dipende dai risultati e dal quadro politico. Se non avrà visioni diverse da quelle di governo durerà, se riemergono le volontà di partito, come ha detto, ne trarrà le conseguenze. Sbagli il Pd ne ha fatti molti, si poteva rivotare subito ma saremmo probabilmente finiti nella stessa situazione. È rimasto in campo un giovane ma già esperto, due volte membro di governi precedenti. Non è un trascinatore, ma una persona seria per i suoi interventi su economia e società italiana”. 

Durante il discorso alla Camera il premier Letta ha preannunciato interventi su Imu, Iva e reddito minimo. “Abbiamo subito quattro appuntamenti: cassa integrazione e mobilità in deroga,  esodati, Iva, aumento del ticket sanità a gennaio. Il primo modo per trovare i soldi è pagare meno interessi sul debito pubblico. Lo spread interessa le famiglie. Paghiamo moltissimo la rendita per quei soggetti – prosegue Burlando - che investendo in titoli di stato guadagnano su un interesse elevato. Bisogna comprimere la spesa senza toccare i dipendenti. Se semplifichiamo la burocrazia e teniamo due livelli periferici con comuni che si consorziano qualcosa si risparmia”.

Sullo scenario interno al Pd, per il presidente Burlando “sono state sprecate due occasioni: vincere le elezioni bene e cambiare indirizzo con Prodi presidente sfidando cosi Pdl e M5S, una scelta che avrebbe cambiato scenario. Ora chi ha messo in campo personalità che variano da Letta a Renzi ha scommesso su un ricambio generazionale. Negli ultimi mesi abbiamo votato in cinque regioni e abbiamo vinto. Siamo di fronte a un partito che non è in rotta, ma che fatica certamente a essere il primo a livello nazionale. Per ricostruire un gruppo dirigente ampio non bisogna mettere nessuno da parte. Il rapporto con Sel va ricostruito. Vogliono ritagliarsi uno spazio politico e ci sta, noi dobbiamo tenere un’alleanza di forze che un domani possa governare insieme. Quando non c’è il baricentro grande – conclude Burlando - le cose vanno male”.