Cronaca

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A poche ore dallo "sbarco" dei primi parlamentari del M5S in Parlamento, è lo scontro tra Beppe Grillo e L'Espresso ad infiammare la cronaca "a cinque stelle".

 
Il settimanale, dopo le anticipazioni di ieri, pubblica un servizio nel quale chiama in causa Walter Vezzoli, autista del camper di Beppe Grillo nello Tsunami Tour e compagno della cognata di Grillo, Nadereh Tadjik.



L'inchiesta dell'Espresso fa riferimento a "tredici società aperte in Costa Rica, per compiere operazioni immobiliari e investimenti, compreso un resort di lusso".



Sottolinea, inoltre, che quattro di queste società "risultano immatricolate con la formula della 'sociedad anonima', uno schermo giuridico che consente di proteggere l'identità degli azionisti".



E, tra l'altro, in un Paese "inserito nella black list dei paradisi fiscali dal Tesoro italiano".

 
La reazione dello staff di Grillo arriva attraverso il blog. Il leader 'a cinque stelle' respinge le critiche, più o meno velate, di aver usato il suo autista come prestanome per operazioni illecite in Costa Rica.



Pubblica un'intervista di Vezzoli al Fatto Quotidiano: "Mi indicano come l'uomo delle società anonime all'estero ma io all'estero vivevo. In Costa Rica è cresciuto mio figlio, ero il proprietario di una discoteca: dove avrei dovuto registrarle?", è la sua difesa.
 


"A parte che non ho un centesimo, ma non c'era niente da scudare. Perché lì lavoravo e avevo progetti. Beppe Grillo? Non é mai stato in Costa Rica. Investimenti di Grillo? Ma di cosa stiamo parlando?", aggiunge. Poi, spiega che il "resort non esiste e non doveva esistere" perché nel suo progetto c'erano "30 abitazioni autosufficienti" ed ecosostenibili.



 
Le tredici società, quindi, sarebbero frutto dei suoi tentativi imprenditoriali. Vezzoli - raccontano all'ANSA fonti a lui molto vicine - "ha vissuto 15 anni in Costa Rica, dove aveva deciso di stabilirsi definitivamente". Durante questi anni si sarebbe cimentato in svariate attività imprenditoriali: la maggior parte non è stata fortunata. "Un modo - raccontano - per sbarcare il lunario non andato a buon fine, sino alla decisione di fare rientro in Italia". Sul suo blog, Grillo 'attacca' L'Espresso.

 
"Consultare Wikipedia e scoprire che per Sociedad Anónima in Costa Rica - scrive - si intende quella che in italiano viene denominata Società per Azioni". Non basta. "Verifica delle fonti - aggiunge - La Costa Rica non è paradiso fiscale già dal 2011".

 
A stretto giro arriva la replica del settimanale. "Contrariamente a quello che sostiene il blog di Grillo - si legge in una nota - non abbiamo mai parlato di 'societa' anonimé. In Costa Rica per 'sociedad anonima' non c'è trasparenza su azionisti e bilanci. Proprio come in Svizzera". "Fino al 2009, quando vennero create le 13 società di Vezzoli, il Costa Rica era anche inserito nella lista nera dell'Ocse e dell'Agenzia delle Entrate come paradiso fiscale". Sul blog di Grillo, la maggior parte dei militanti difende il leader 'a cinque stelle' e parla di "falso scoop". Non manca, però, chi chiede "maggiore trasparenza" a Grillo e al suo staff. Il polverone alzato dal 'caso Costa Rica' sposta l'attenzione dall'ingresso dei neoeletti M5S in Parlamento.
 
Lunedì si apriranno loro le porte ma già domenica è in programma una Assemblea degli eletti a Roma.
 

Per il momento, tutti si stanno preparando al meglio. Alcuni parlamentari stanno lavorando all'ipotesi di una commissione parlamentare d'inchiesta sulla Tav.

 
Progetto vagamente annunciato in passato che, però, a breve potrebbe concretizzarsi. Il 23 marzo in Val di Susa è in programma una manifestazione sulla Tav. Gli attivisti piemontesi, compresi i neoeletti, hanno invitato tutti i Parlamentari a partecipare per visitare il cantiere. Lo status parlamentare, infatti, permette loro di superare le barriere delle forze dell'ordine. Anche di questo parleranno tra loro lunedì, quando per i neoparlamentari del M5S ci sarà il battesimo del fuoco alla Camera e al Senato.
FTM/ S56 QBXW