No a un governo fatto con l’appoggio intermittente del Movimento 5 Stelle, no a un governissimo con Berlusconi. L’unica soluzione praticabile è un governo di salvezza nazionale, non un semplice governo tecnico. Marta Vincenzi ex sindaco di Genova ed esponente di punta del Pd offre in un’intervista esclusiva a Primocanale la sua ricetta dopo quella che ha dato ieri il presidente della Regione, Claudio Burlando.Una ricetta diversa da quella del compagno di partito che parte dall’interno del Pd: Bersani – dice Vincenzi – deve fare il passo indietro e lasciare il posto di comando. A chi? Magari a Renzi o a un terzo. “Su Renzi – aggiunge l’ex sindaco di Genova – faccio autocritica. Era un segno di cambiamento che evidentemente ci voleva e io non ho capito”.
E la dirigenza locale che pure anagraficamente si è rinnovata? “Anche la dirigenza locale deve avviarsi a un cambiamento”.
Ma la proposta clamorosa viene per i problemi locali e in particolare le grandi opere, Gronda in primis, che con la vittoria di Grillo, primo partito a Genova dopo decenni di egemonia Pci-Ds-Pd, tornano in bilico. “Il Pd abbia coraggio e lanci l’idea di un referendum sulle grandi opere o sui temi più scottanti e discussi. Referendum sulla gronda dunque e decidano i cittadini. Poi, solo allora, il Pd trarrà le sue conseguenze”.
Un ritorno in campo della Vincenzi? “Sì, torno in campo”
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