Cronaca

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Giornata importante a Roma sul fronte Ilva con l'incontro tra il presidente Bruno Ferrante e i sindacati Fim, Fiom e Uilm che inizialmente era previsto per il 22 a Taranto. I sindacati hanno sollecitato questo confronto già la scorsa settimana ed è probabile che Ferrante possa annunciare nuovi scenari. Allo stato, ci sono oltre 2mila operai dell'area a freddo in cassa integrazione ordinaria e l'azienda punta a metterne altri 700 in cassa in deroga. Questi, però, sono numeri fermi a qualche giorno fa, numeri che adesso potrebbero cambiare in peggio, dato che se non si sbloccano i prodotti sequestrati, non si possono pagare gli stipendi, né mettere in cantiere gli ingenti investimenti ambientali di risanamento della fabbrica prescritti dall'Autorizzazione integrata ambientale rilasciata all'Ilva lo scorso 26 ottobre.


E proprio oggi potrebbe arrivare  il verdetto del gip di Taranto, Patrizia Todisco, in merito al dissequestro o meno dei prodotti dell'Ilva bloccati da fine novembre. Dopo i giudici del Tribunale dell'appello adesso tocca al magistrato che ha firmato il sequestro a fine novembre decidere se un milione e 700mila tonnellate fra coils e lamiere, che valgono un miliardo di euro, siano da liberare o da tenere ancora bloccati.