L’ipotesi allo studio è che il Villa Scassi di Genova Sampierdarena e il Santa Corona di Pietra Ligure perdano lo status di azienda ospedaliera, e finiscano sotto le dirette dipendenze della Asl di riferimento. Questo, però, comporterebbe un aggravio di costi, di posti letto e di lavoro per la Asl 2 di Savona e la Asl 3 di Genova. E allora, ecco la pazza idea, come la chiama qualcuno: dividere in due entrambe le aziende sanitarie, dividendo anche le competenze. Per la Asl genovese, già oggi la più grande asl urbana d’Italia, l’ipotesi sarebbe quella di far nascere una Asl 3 di ponente, da Arenzano al centro di Genova (più o meno all’altezza della Stazione Marittima) e una Asl 3 di levante, dalla Stazione Marittima a Recco. In questo modo a gestire gli ospedali in questione sarebbero direttamente i direttori generali delle Asl. Una soluzione, spiegano in Regione, che porterebbe a integrare sempre più i rapporti tra ospedali e territorio, per migliorare l’offerta. Una regia unica, insomma, tra chi “governa” un ospedale e pensa anche a cosa succede al suo esterno, quando il paziente viene dimesso, potrebbe portare alla razionalizzazione dei servizi e alla riduzione delle attese. “Ci stiamo pensando seriamente –dice a Primogiornale l’assessore regionale alla salute, Claudio Montaldo– ma i tempi sono ancora lunghi. Prima vorrei aprire un confronto serio con tutti i soggetti interessati. E’ comunque una strada che potremmo percorrere”.
L’idea piace meno ai vertici di Villa Scassi e Santa Corona, che perderebbero l’attuale autonomia di azienda vera e propria. L’unica azienda ospedaliera, in quanto tale, rimarrebbe il San Martino: essendo policlinico universitario, gode di un’autonomia diversa.
Per i cittadini il rischio di creare confusione: quando si decise, anni fa, di ridurre da 9 a 5 le Asl liguri lo si fece per agevolare gli utenti. Oggi una nuova divisione potrebbe generare caos. Se ne parlerà, comunque, tra un mese: dopo l’approvazione delle legge di riordino del sistema sanitario ligure, l’assessore Montaldo prenderà in mano seriamente questo rivoluzionario progetto. (Davide Lentini)
IL COMMENTO
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