E' iniziato oggi in Corte d'Assise, a Genova, il processo alla madre ecuadoriana e al patrigno albanese di una bambina oggi tredicenne, che sono imputati di riduzione in schiavitù della figlia che, secondo l'accusa, sarebbe anche stata costretta a subire umiliazioni.
L'indagine nei confronti dei due imputati, partita da una segnalazione anonima a Telefono Azzurro, fece scattare una denuncia. Da qui le indagini della polizia che effettuarono anche intercettazioni ambientali nella casa del levante ligure dove i due vivevano anche con due figli maschi.
Nel dicembre 2011 entrambi furono arrestati.
Al processo erano presenti entrambi gli imputati che sono detenuti. All'inizio dell'udienza il difensore dell'uomo ha ribadito per lui la richiesta di giudizio abbreviato subordinato all'audizione della minore nelle forme protette ma i giudici l'hanno respinta.
La parte civile, rappresentata dall'avvocato Pierpaolo De Grazia e dall'avvocato Antonella Magnani, tutrice della bambina, ha portato a conoscenza dei giudici le problematiche che possono derivare dall'escussione della minore che ora si trova in una località protetta.
E' stata poi la volta dei difensori, Giovanni Roffo per l'uomo e Fabio Di Sansebastiano per la madre i quali hanno chiesto di ascoltare 49 persone, tra familiari, personale delle scuole frequentate dalla bimba e altri.
Cronaca
Accusati di riduzione in schiavitù della figlia, oggi il processo in Corte d'Assise
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