
Per i giudici di primo grado, "le gravi irregolarità non sono imputabili all'attuale consiglio di amministrazione e tanto meno a collegio sindacale, entrambi di nuova nomina, ma l'attuale Cda non assicura una completa indipendenza e autonomia rispetto ai precedenti amministratori".
Secondo la Corte d'Appello, invece, non erano fondate le ragioni tecnico-giuridiche, che hanno portato alla decisione del tribunale. "Pur nel doveroso rispetto che si deve alla decisione della Corte di Appello di Genova - commenta il presidente di Acquamare Davide Franco - è intenzione di Acquamare di proporre agli altri soci di Porto di Imperia (Comune di Imperia ed Imperia Sviluppo) la conferma ad amministratore della società Dante (attuale commissario giudiziario, ndr), al quale va riconosciuto il merito di aver portato avanti un difficile lavoro con equilibrio e serietà'".
IL COMMENTO
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