Le perquisizioni a carico di Alfredo Cospito e Nicola Gai, i due anarchici torinesi arrestati ieri per l'attentato all'amministratore delegato di Ansando Nucleare, Roberto Adinolfi, hanno portato gli inquirenti a trovare materiale definito molto interessante per le indagini.Intanto, sono stati sequestrati abiti definiti "compatibili con quelli usati il giorno dell'agguato". Saranno le analisi chimico-balistiche a dire se quelli sono gli abiti giusti.
Durante le perquisizioni sono state sequestrate anche le schede madre delle fotocopiatrici e eseguita l'analisi tracciante del Telepass del furgone dell'azienda di uno degli indagati, furgone che si trovava a Genova, nelle vicinanze della casa del dirigente Ansaldo, e prima ancora in Toscana.
Proprio in Toscana la digos e i carabinieri hanno effettuato una perquisizione nell'appartamento di un anarchico pluripregiudicato per rapina. L'uomo, vicino a elementi della cellula disomogenea perfughese attiva a Bologna negli anni 80-90, è considerato un profondo conoscitore del mercato clandestino delle armi.
Il toscano tra l'altro ha avuto molte frequentazioni con uno degli indagati negli ultimi tempi. Per questo gli inquirenti hanno perquisito la sua abitazione, nella speranza di ritrovare quella Tokarev TT-33 utilizzata per gambizzare Adfinolfi.
Una pistola che potrebbe però anche essere stata 'smaltita' durante la fuga, magari lungo la deserta, tortuosa strada del passo dei Giovi, a bordo di un'auto guidata da un complice.
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