Cronaca

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"Io mi appello ai giovani: ho 84 anni e quando ne avevo diciassette qui a Genova ho visto nascere la democrazia, era il 25 aprile. Adesso che son vecchio e che sto morendo devo veder morire la democrazia?"

Don Andrea Gallo si è spesso definito "vecchio", sì.


"Un povero vecchio prete", dice sempre scherzando. Ma mai aveva parlato in questi termini.

Ottantaquattro anni, sigaro tra le dita. "Avete un accendino?", ripete ai collaboratori.

Ogni luglio la grande festa di compleanno e ancora, ogni giorno grandi battaglie di piazza.

Oggi a Fegino, davanti alla Centrale del Latte di Genova che per decisione Parmalat è a rischio chiusura.

E lui prende in mano il microfono davanti ai cancelli, alza i toni e si rivolge ai giovani: "Agitatevi - dice - c'è bisogno del vostro entusiasmo".

Visibilmente dimagrito, ma sempre con il sigaro in mano, quasi si commuove quando parla di democrazia.

"Sto morendo e devo vedere morire anche lei?", una domanda che lascia tutti senza parole.

Perchè Don Andrea Gallo che parla di morte e lo fa in modo rassegnato, non è Don Gallo.

E così, la folla sotto il palco (montato apposta per la protesta) si fa silenziosa. Nessuno parla più.

"Faremo di tutto per salvare la centrale - annuncia Enrico Vesco, assessore regionale, ai microfoni di Primocanale - Lunedì è stato fissato un incontro in Regione, interverrà il sindaco Doria. Speriamo".