Ambiente

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A rischio dieci dei più grandi parchi italiani. Cemento, asfalto, installazioni militari, ma anche centrali eoliche, cave e deforestazione sono alcune delle minacce a queste aree protette. La denuncia è dell'associazione ambientalista Italia Nostra, che ha presentato un dossier sulle 10 aree più pregiate e insidiate.

I dieci parchi a rischio sono il Parco delle Alpi Apuane, il Parco dello Stelvio, il Parco Sud Milano e Parco del Ticino, il Parco archeologico dell'Appia Antica, i Parchi della Calabria (Sila e Pollino), i Parchi del Delta del Po, il Parco delle Cinque Terre, il Parco geo-minerario della Sardegna, il Parco della Sughereta di Niscemi in Sicilia, il Parco della Collina di Torino. Allarmanti i dati sui fondi destinati alle Aree marine protette che in 10 anni sono diminuiti del 70%. L'associazione ricorda che oltre il 20% del territorio italiano é coperto da aree protette.

Mancanza di controlli e violazione delle zone di protezione speciale, carenza della formazione del personale dei parchi, modifiche alle varie leggi sui parchi regionali, la mancanza di trasparenza sulle nomine nei consigli direttivi dei parchi, i frequenti ricorsi ai commissariamenti e gli scarsi finanziamenti sono, secondo l'associazione, i pericoli più insidiosi per i parchi. Italia Nostra punta anche il dito sui finanziamenti alle aree protette, che "hanno subito negli ultimi anni pesanti e costanti tagli" (attualmente sono pari a 70 milioni di euro all'anno).