Si è presentato questa mattina davanti al pubblico ministero Massimo Terrile uno degli ultrà indagati dalla squadra mobile di Genova per i cinque tifosi della Sampdoria accoltellati sabato sera durante la festa per la promozione. Il giovane 23enne si è giustificato così: "Ho solo cercato di togliere dai guai e fermare il mio amico Mattia (Marzorati, il ragazzo che si è costituito martedì scorso, ndr) che era in mezzo a dieci persone. Non ho ferito né colpito nessuno, mi sono trovato in mezzo alla zuffa e al sangue e per paura sono scappato".
Assistito dall’avvocato Carlo Contu, il ragazzo è stato sentito dal magistrato per più di due ore.
E c’è un quarto tifoso, genovese di 19 anni, indagato. Il ragazzo, vicino al gruppo genoano `Ideale Ultras´, era stato convocato in questura per essere sentito come persona informata dei fatti ma al termine dell’interrogatorio, durante il quale è caduto più volte in contraddizione, è stato formalmente indagato per duplice tentato omicidio in concorso, lesioni aggravate e rissa aggravata.
In carcere si trova poi Andrea Marzorati, 19 anni, che si era costituito martedì scorso.
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